Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Villa Verde, continua il calvario dei dipendenti

Archivio Storico News

Villa Verde, continua il calvario dei dipendenti

Pubblicato

il

4860b1e3f684e129d3dd91ee1ebb6c0a

COSENZA – L’orizzonte è sempre più nero. Il presente ma anche il futuro, più prossimo, per i dipendenti della casa di cura privata “Villa Verde”,

è sempre più pieno di nubi. Altro che primavera, anche a livello lavorativo, l’inverno non cessa a passare. Oggi, così come ieri, così come undici mesi e mezzo fà, i dipendenti della casa di cura privata di Mendicino, hanno indetto un’altra giornata di agitazione. L’ennesimo sit in di protesta, l’ennesima occasione per gridare rabbia ed indignazione, l’ennesima dimostrazione di disperazione, non sono, purtroppo, servite a molto. Il braccio di ferro con la proprietà continua e alla lunga, purtroppo, per i lavoratori, ad avere la meglio saranno i vertici della clinica. “Oggi come ieri – dicono in coro – siamo qui, per il nostro futuro, quello dei nostri figli ma anche per difendere la nostra dignità. Insieme al lavoro, ci stanno portando via anche quella. Da un anno – gridano con le lacrime agli occhi e i visi scavati dalla sofferenza e dai segni della fame – abbiamo smesso di vivere. Appena sopravviviamo. Ma fino a quando? Quandò verrà il girono che chi di dovere si interesserà a noi e di noi. Siamo stati lasciati soli. Abbandonati a noi stessi. Molti di noi, abbiamo perso la casa, siamo protestati dalle banche, non abbiamo più nemmeno i soldi per un litro di latte e per un chilo di pane. E questo sarebbe un paese civile? E questo è l’Italia fondata sulla Costituzione?. Siamo soli e basta”. Durante il sit in, per l’esagitazione e la rabbia, qualcuno dei dipendenti accusa un malore. Immediatamente viene soccorso. “Gli svenimenti e i malori – dice un dipendente – sono all’ordine del giorno, se non questione di ore e minuti. Da quasi un anno non riceviamo lo stipendio. Otto nostri collegfhi sono stati licenziati, nel modo peggiore. Con una lettera e senza nemmeno un perchè. Fra poco dovrebbe toccare ad altri dodici. ormai abbiamo smesso di sperare. Più passa il tempo, più le cose peggiorano. Avevamo nutrito speranze nel signor Prefetto che, in più di un incontro con noi e con le organizzazioni sindacali, si è mostrato disponibile nei nostri confronti. Ma finora non abbiamo ottenuto nulla. Abbiamo interpellato anche le Istituzioni, ma al di la di promesse di interessamento, pacche sulle spalle e gesti di solidarietà, non abbiamo visto ed ottenuto nulla. Non siamo cittadini di serie inferiore. Abbiamo tutto il diritto di essere difesi nella nostra dignità. Cosa dobbiamo fare: darci fuoco?”. La disperazione aumenta, la rabbia pure. I decibel della rabbia e dell’indignazione fanno registrare picchi assordanti. La protesta finisce. Ma è solo per riprendere le forze. Domani si ricomincia. A lottare.

I PRIMI LICENZIAMENTI – La stangata. La spada di Damocle che, pendeva pericolosamente, sulla testa dei dipendenti della casa di cura privata “Villa Verde”, infilza le speranze, a dire il vero le ultime, degli stessi dipendenti. Sono, infatti, in arrivo per otto dipedenti della clinica, altrettante lettere di licenziamento. I tentativi delle principali sigle sindacali di categoria, di provare ad aprire un dialogo con la proprietà per attivare gli ammortizzatori sociali, sono caduti, miseramente, nel vuoto. Il rischio, ora più che mai serio, di questa sfornata di licenziamenti, complica ulteriormente la sirtuazione dei dipendenti, provati psicologicamente dall’andare avanti da oltre dieci mesi, senza percepire lo stipendio. La storia della storica (scusate il gioco di parole) clinica neuropsichiatrica è comunque a quella di tante altre strutture private del territorio, dove da mesi i dipendenti portano avanti con enormi sacrifici la loro “amorevole missione” nei confronti dei pazienti, bisognosi non solo di cure e terapie, ma a volte di sorrisi. Villa Verde, fino a qualche anno fa, aveva quasi cento posti letto, ma le leggi regionali che si sono abbattute come scure sulla sanità privata, hanno ridotto di quasi il 50% i ricoveri. Villa Verde, infatti, oggi si trova a disporre di 50 posti letto. I dipendenti in totale sono 59, di cui uno a tempo determinato. Per consentire alla struttura sanitaria privata, di continuare a vivere e lavorare è necessario tagliare otto dipendenti. Nonostante i tentativi delle sigle sindacali del comparto sanità (rappresentati da Eugenio Filice della Fp-Cgil, Riccardo Magarò e Sergio canibo della Fps-Cisl, Franco Criaco della Fp-Uil, nonchè dalle Rsa Luigi Alfano, Alessandro Iuliano e Antonio Arnone, ndr) di aprire un dialogo con la proprietà sull’optare degli ammortizzatori sociali, l’amministratore unico di Villa Verde, Anna Perrelli e la titolare della clinica, Noemi Bonacci, hanno rispedito la proposta al mittente.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA