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Nomine scrutatori, Ncd: “Offesa la città di Cosenza”

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Nomine scrutatori, Ncd: “Offesa la città di Cosenza”

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Anche il Nuovo centrodestra cosentino interviene nella polemiche sulle nomine degli scrutatori in vista del referendum del 17 aprile.
 

COSENZA – Nella polemica sulle nomine degli scrutatori in vista del referendum del 17 aprile, si tuffa a capofitto anche il Nuovo centrodestra cosentino che esce allo scoperto dopo un periodo di inattività. “E’ compito del Commissario Straordinario nominato dal Ministero degli Interni – riporta una nota del partito del sottosegretario Tonino Gentile – eleggere una nuova Commissione Elettorale, al fine di procedere alla nomina degli scrutatori per l’allestimento dei seggi ed a tutti gli altri adempimenti che la legge assegna a questo importante organismo di garanzia democratica.
 

“Commissione Elettorale decaduta”

Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Cosenza – prosegue Ncd – ha prodotto la decadenza di ogni consigliere comunale e quindi anche di tutti gli organismi espressione dello stesso, compreso la Commissione Elettorale, poiché non si tratta di cessazione del Consiglio ma di decadenza e quindi tutte le funzioni vengono interamente assorbite dal Commissario Straordinario.
 

In questa fattispecie rientra anche la Commissione Elettorale e ne va nominata una nuova, da parte del Commissario che ha avocato a se tutte le funzioni del Consiglio Comunale, compreso la nomina di una nuova Commissione Elettorale, che è uno dei primi atti che vanno compiuti. Esistono diverse sentenze del Consiglio di stato che sono chiare sull’argomento (es. Consiglio di Stato – V Sezione , 28 gennaio 1972). Pertanto gli atti prodotti dalla decaduta Commissione Elettorale sono illegittimi e vanno revocati. Come Nuovo Centrodestra – conclude la nota – chiediamo l’intervento urgente del Sig. Prefetto, per ristabilire equilibrio e legalità nella gestione delicata di detto argomento e porre fine a goffi tentativi clientelari di utilizzare la Commissione Elettorale per ricavarne vantaggi nel modo più ignobile e vergognoso. Tutto questo offende la civiltà e la storia della città di Cosenza e tanti giovani o meno giovani che vivono nello stato di disagio sociale e di bisogno, non possono essere mortificati e lasciati alla merce di pochi, per scopi affatto nobili”.

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