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Parlamentare antimafia senza auto blindata
La parlamentare Piemontese di origini calabresi è membro della Commissione parlamentare Antimafia e della II Commissione Giustizia. Sin dalla sua scesa nel campo della politica, ha portato avanti la bandiera della legalità e della lotta a tutte le mafie. Numerose sono le sue proposte di legge e le sue interrogazioni parlamentari nate per ostacolare il potere delle associazioni di stampo mafioso, e che chiedono trasparenza nel mondo delle istituzioni. Vive da alcuni anni sotto scorta a causa del suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
Nel marzo 2010 è stata resa nota l’esistenza di un piano della ‘Ndrangheta per assassinarla. Per protestare contro il suo partito, accusato di averla isolata, decide di non presentarsi alle urne per le elezioni regionali del marzo 2010 in Calabria. Dopo l’apice dello scontro Fini-Berlusconi, il 30 luglio decide di abbandonare Il Popolo della Libertà alla Camera per aderire al gruppo del Futuro e Libertà per l’Italia.
Nominata nell’ottobre 2010 responsabile di Futuro e Libertà per l’Italia in Calabria.
Il 13 ottobre 2010 diventano legge dello Stato italiano le “Disposizioni concernenti il divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione” da lei presentate.
Alla fine del 2010 chiede, in seguito agli arresti effettuati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Reale3”, che vedono coinvolti politici e un consigliere regionale vicini al Governatore Giuseppe Scopelliti, lo scioglimento delconsiglio regionale della Calabria per infiltrazione mafiosa. È indicata da openpolis tra i deputati più operosi di Palazzo Montecitorio.
Il 20 novembre 2011 è riconfermata coordinatrice di Futuro e Libertà per l’Italia in Calabria durante il Primo congresso regionale del partito.
Il 24 novembre 2012 annuncia l’abbandono del vertice regionale di Futuro e Libertà per l’Italia e anche l’uscita dal partito.
Il 16 gennaio 2013 annuncia l’uscita dal Gruppo parlamentare di Futuro e Libertà per l’Italia e la sua iscrizione al Gruppo misto in polemica con i vertici del suo ex partito.



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