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Una nuova tragedia per l’economia calabrese, i rischi dell’accordo transatlantico

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Una nuova tragedia per l’economia calabrese, i rischi dell’accordo transatlantico

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Il patto commerciale tra Stati Uniti ed Europa, TTIP, una volta approvato distruggerebbe definitivamente l’agricoltura, il turismo e le imprese calabresi.

 

COSENZA – Il colpo definitivo per azzerare l’economia calabrese. Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è uno spettro che aleggia sull’agricoltura europea nonché sulla salute di oltre 500 milioni di abitanti. L’accordo è in corso di trattativa e rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo della Calabria, regione a forte vocazione agricola. Il futuro del comparto agricolo calabrese potrebbe essere annientato dagli accordi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea qualora il trattato dovesse essere ratificato. L’impatto del TTIP inoltre si estende al settore sanitario non solo per le conseguenze sulla salute dettate dal consumo di OGM o dall’uso maggiore di pesticidi. L’accordo transatlantico infatti prevede una serie di clausole che limiterebbero l’accesso ai farmaci (attraverso restrizioni sui brevetti) e agli ospedali pubblici (con la tendenza alla privatizzazione dei presidi).

 

In più contribuirebbe grazie all’immissione nel mercato di nuovi prodotti dall’estero a basso prezzo all’aumento del consumo di alcool e tabacco. In Calabria lo scorso febbraio è nato il coordinamento STOP TTIP che aderisce alla campagna lanciata nei 28 paesi dell’Unione Europea che è riuscita a raccogliere in pochi mesi oltre un milione di firme per chiedere di fermare la trattativa. Cinque i Comuni calabresi che hanno deliberato ufficialmente la propria contrarietà al TTIP: Santo Stefano di Rogliano, Colosimi e Bianchi in provincia di Cosenza, Cinquefrondi in provincia di Reggio Calabria e Marcellinara nel catanzarese. Nei giorni scorsi gli attivisti della campagna Stop TTIP si sono dati appuntamento a Rende all’Università della Calabria dove hanno invitato la cittadinanza tutta a partecipare in massa alla manifestazione che si terrà a Roma il 7 Maggio prossimo per chiedere il ritiro dell’Unione Europea dalle trattative.

 

LE CONSEGUENZE DEL TTIP SULLA CALABRIA

All’incontro tenutosi all’Unical ha partecipato la portavoce nazionale della campagna Stop TTIP Monica Di Sisto. La giornalista partendo dai dati di fatto ha sintetizzato quali conseguenze potrebbe avere il TTIP in Calabria. “Guardando i numeri, a livello previsionale, – afferma Di Sisto – possiamo dire che essendo la Calabria uno dei territori concentrati sull’agricoltura di qualità, il turismo, la salvaguardia del territorio e del patrimonio naturale un trattato come il TTIP che porta benefici solo alle grandi imprese, soltanto all’agricoltura di grandi dimensioni e soltanto a settori specifici che esulano da quelli per cui la Calabria è vocata, a parte miracoli pensiamo ne sarà molto danneggiata”.

 

I RISCHI PER IL CONSUMATORE

“Il trattato transatlantico – ha precisato la portavoce dello Stop TTIP all’Unical – comporterebbe la presenza sul nostro mercato di tantissimi prodotti americani a basso costo. Potrebbe sembrare un vantaggio in realtà questi prodotti sarebbero più insicuri spesso e volentieri li scambieremmo per prodotti italiani, ma non lo sono e oltretutto sono di qualità decisamente inferiore. Possiamo pensare che sia una grande occasione, ma invece potrebbe causare patologie di lungo periodo. Questo è quello che vorremmo evitare, però non potremo evitare se questo trattato verrà votato dal parlamento europeo”.

 

A CHE PUNTO E’ L’ITER PER L’APPROVAZIONE DEL TTIP

Si chiude oggi, 29 aprile il tredicesimo incontro di negoziati tra UE ed USA per la conclusione del TTIP utile per aprire l’ultima fase negoziale. “Le loro posizioni – ha chiarito Di Sisto – sono ancora lontane dal raggiungere un accordo. La preoccupazione non solo delle associazioni e dei sindacati, ma anche delle piccole e medie imprese sta crescendo in tutta Europa. Francia, Germania e Spagna sotto le pressioni del movimento No TTIP hanno iniziato a chiedere delucidazioni in merito al nuovo patto transatlantico. Se a luglio quando è fissato l’ultimo incontro a Bruxelles prima delle elezioni negli Stati Uniti l’accordo non sarà siglato per diversi anni potremo tirare un sospiro di sollievo perché la maggior parte dei candidati americani non intende firmare. Il 7 Maggio a Roma vi sarà una grande manifestazione per far sentire dal cuore dell’europa la contrarietà al Transatlantic Trade and Investment Partnership. Se riusciremo a farci sentire potremo superare l’estate indenni”.

 

ESEMPI PRATICI DAL RAPPORTO

“I RISCHI DEL TTIP PER L’AGRICOLTURA” (FAIRWATCH)

 

 LA NORMATIVA EUROPEA  LA NORMATIVA STATUNITENSE
Bando alla carne bovina da animali trattati con gli ormoni della crescita Commercio autorizzato in quanto: “Non supportato dalla scienza”
Bando alla carne suina trattata con il promotore della crescita ractopamina Commercio autorizzato in quanto: “Alcuni partner commerciali tengono in considerazione fattori diversi rispetto alla scienza”
Requisiti di tracciabilità per alimenti derivati da colture geneticamente modificate (OGM) Non autorizzata in quanto: “Non fattibile dal punto di vista commerciale”
 Zone cuscinetto per prevenire la contaminazione genetica delle zone di produzione non-OGM B Non autorizzate in quanto: “Non necessarie e onerose”
 Etichettatura degli alimenti OGM Non autorizzata in quanto: “Crea barriere tecniche al commercio implicando scorrettamente che questi alimenti non sono sicuri”
Bando sulla carne avicola trattata con lavaggi chimici per la “riduzione dei patogeni” Commercio autorizzato in quanto: “Non sembra scientificamente fondata”
Limiti europei ai residui di pesticidi ammessi negli alimenti Rifiutati in quanto ritenuti: “Limiti irragionebolmente bassi”
Il limite più basso fissato in Europa al numero di cellule somatiche ammesse nel latte  Rifiutato in quanto ritenuto: “Un criterio di qualità più che di sicurezza alimentare”

 

LO STUDIO DI DUE RICERCATORI

Il potenziale impatto del partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) sulla salute pubblica
Roberto De Vogli (University of California) e Noemi Renzetti (Università di Padova)

TTIP-CONSEGUENZE-STUDIO

 

Freccia in alto: aumento Freccia in basso: riduzione

 

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