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Fa la pipì a letto e la ‘badante’ lo uccide
COSENZA – Una doccia di acqua bollente. Ustioni mortali.
L’uomo deceduto al Cardarelli di Napoli non sarebbe stato vittima di un incidente domestico, bensì di un impeto omicida da parte della sua convivente. Dopo aver percosso l’uomo la donna 46enne lo avrebbe finito lanciandogli addosso una pentola di acqua incandescente. La donna è stata sottoposta in stato di fermo in quanto indiziata di delitto. L’evento crimonoso si è consumato nella notte tra venerdì e sabato. L’operazione condotta dai militari di Castrovillari è scattata proprio dalla segnalazione della stessa donna che avrebbe avvisato le forze dell’ordine del ‘malore’ che aveva colpito il convivente chiedendo soccorso. Intervenuti sul luogo i carabinieri della compagnia di Castrovillari avrebbero rinvenuto in corpo dolorante dell’uomo nascosto sotto il letto. Uno scenario drammatico che ha insospettito sin da subito i militari che hanno provveduto ad approfondire la vicenda. Dalle prime dichiarazioni rese dalla donna, che ad oggi non ha confessato il delitto, l’uomo pare fosse da solo al momento dell’accaduto. In realtà secondo i rilievi degli inquirenti l’anziano ricoverato inizialmente all’ospedale di Castrovillari per le ustioni da secondo e terzo grado, la lussazione della spalla sinistra e le numerose contusioni riportate verosimilmente a seguito di una colluttazione e poi trasferito al centro ustionati di Napoli, avrebbe confessato al personale medico che a provocare ‘l’incidente’ sarebbe stata la quarantaseienne. Un impeto d’ira scaturito dall’incontinenza urinaria dell’uomo. Pina Ferrari resasi conto che il compagno aveva urinato nel proprio letto avrebbe iniziato a malmenarlo per poi concludere il litigio versandogli una pentola d’acqua bollente addosso. Prima di morire l’anziano di Frascineto avrebbe così avuto il tempo di rendere la sua versione dei fatti ai medici che lo avevano in cura al Cardarelli. I figli dell’uomo hanno raccontato che più volte il padre era stato ricoverato presso il nosocomio di Castrovillari a seguito di percosse sempre occultate sotto la formula dell”incidente domestico’ e che gli stessi avevano anche provveduto, nonostante la reticenza dell’anziano, a sporgere denuncia verso ignoti, senza però alcun riscontro effettivo. Il rapporto tra Pina Ferrari originaria di Cosenza, ma residente a Frascineto e l’operaio in pensione ottantaduenne pare si fosse trasformato da professionale in sentimentale nel 2011, dopo circa cinque anni che la donna lavorava alle dipendenze dell’anziano. I dati raccolti attualmente dagli inquirenti paiono delineare una vera e propria condizione di soggiogazione dell’uomo, che non lascia escludere la pista dello sfruttamento economico da parte della quarantaseienne. Pina Ferrari nonostante neghi un suo coinvolgimento nei fatti è in attesa del provvedimento di fermo da parte delle autorità giudiziarie. Sulla donna pesano gravi indizi di colpevolezza per il reato di omicidio preterintenzionale aggravato.



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