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Facciolla apre un’inchiesta sulla SS 534, 49 milioni di euro e lavori mai ultimati
Il Procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla ha aperto un’inchiesta sui lavori della SS 534.
CASTROVILLARI (CS) – Ha chiesto l’acquisizione degli atti e dei documenti relativi ai lavori sulla strada statale 534 sui quali è stata aperta un’inchiesta. La strada, che per gli automobilisti che la percorrono è diventata un calvario, avrebbe dovuto collegare Sibari allo svincolo autostradale dell’A3 ancora non è stata realizzata, nonostante quindici stati di avanzamento lavori costati circa 50 milioni di euro. Nel mirino l’associazione temporanea d’imprese Vidoni e Consorzio Grecale e la società cooperativa a responsabilità limitata “Firmo Sibari” esecutrice dei lavori che dovevano concludersi entro il 31 dicembre dello scorso anno. Il pm facciolla pertanto intende fare finalmente luce su appalti e contratti.
Il plauso della Cisl
“Oggi vogliamo fare un plauso al Procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla per aver aperto un inchiesta sullo stato dei lavori della SS 534 fermi ormai da mesi e non consegnati il 31 dicembre dello scorso anno. Il Procuratore ha rilevato anche, che dopo quindici stati di avanzamento, all’impresa sono stati pagati dall’Anas 49 milioni di euro di soldi pubblici, ma il completamento dell’opera è ancora molto lontano. Come si ricorderà avevamo sollevato il problema due mesi fa dicendo che era impensabile che un’arteria di quella portata, che conduce sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria e nella città di Castrovillari, fosse stata ridotta ad una mulattiera a due corsie, in cui lo scorrimento è davvero lento. Non solo visto che era ed è chiusa anche la strada provinciale 197 della diga di Tarsia, mettevamo in evidenza come fosse difficile per un cittadino della Sibaritide raggiungere il capoluogo bruzio in tempi ragionevoli e senza rischi. Ci chiedevamo anche perché nessuno controllasse i motivi delle interruzioni e delle dilazioni dei lavori, oppure perché gli enti appaltatori non prendessero i dovuti provvedimenti”.
“Adesso abbiamo trovato un giudice a “Berlino”, che fa bene il suo lavoro e vuole vederci chiaro. Ce ne compiacciamo – riporta ancora la nota sindacale. – Se a queste interruzioni aggiungiamo che sull’A3, nel tratto Tarsia-Cosenza, sul quale i lavori sono stati completati da un decennio, a causa dell’asfalto molto sdrucciolevole il limite di velocità è stato ridotto da 130 km orari a 90 su entrambi i sensi di marcia, e che per questa ragione è in corso un’altra inchiesta si capisce bene quali siano le difficoltà hanno i cittadini della Sibaritide a raggiungere Cosenza e Castrovillari. Anche su questa vicenda vorremmo saperne di più visto che il limite è molto basso e che i cittadini spesso lo superano mettendo a repentaglio la propria sicurezza.
Un cittadino della Sibaritide ormai impiega quasi due ore, salvo imprevisti, per raggiungere il capoluogo. Il territorio dello jonio- cosentino non può continuare ad essere isolato, soprattutto in vista della nuova stagione turistica che viene dopo l’alluvione del 12 agosto scorso che ha costretto tanti operatori turistici a ripartire ed a fare nuovi investimenti.
Il ruolo del sindacato non è solo quello di chiudere le vertenze ma anche quello di vigilare sulla qualità dei servizi e sulla qualità della vita di un territorio oltre che quello di badare al corretto uso dei soldi pubblici. Staremo vigili ed in guardia perché abbiamo a cuore il progresso e lo sviluppo sociale ed economico di questo lembo di Calabria”.



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