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Serie di terremoti nella Valle del Crati. Allarme o normale attività sismica?

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Serie di terremoti nella Valle del Crati. Allarme o normale attività sismica?

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A spiegare la serie scosse che stanno interessando i comuni di San Sofia D’Epiro, Acri e Bisignano è il professor Mario La Rocca, docente e responsabile del laboratorio di sismologia al dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria “normale attività sismica”

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COSENZA – Quasi ogni giorno in Calabria si verificano dei terremoti. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha classificato la Calabria come una delle regione a maggiore rischio sismico per frequenza e intensità dei fenomeni accaduti in epoca storica con una vulnerabilità ed esposizione molto alta. Come spiegato bene anche dalla Protezione Civile, per la teoria della Tettonica a placche succede che quella europea e la placca africana si muovono, costituendo un insieme di placche rigide che “galleggiano” su un orizzonte plastico. I continenti possono avvicinarsi o allontanarsi reciprocamente. Lungo i limiti di contatto tra i continenti le rocce si rompono. La Calabria è così esposta ad eventi sismici perché è collocata esattamente lungo la zona di contatto tra l’Europa e l’Africa che si stanno avvicinando ad una velocità di circa 7 millimetri all’anno. La Calabria è “schiacciata” dalla grande morsa costituita dalla placca africana (a sud) e da quella europea (a nord). Morsa che provoca la rottura delle rocce calabresi lungo quelle gigantesche fratture, che possono avere una lunghezza anche di centinaia di chilometri ed essere profonde generalmente fino a 10-15 km e che i geologi chiamano faglie. Lungo le faglie si producono spostamenti e attriti che liberano quasi all’istante l’energia elastica accumulata prima della rottura.

Mappa pericolosità Sismica

In alto la Carta della pericolosità sismica realizzata dall’Ingv e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Si basa sull’accelerazione massima del suolo prevista conseguente alle onde sismiche  in suoli omogenei rigidi entro una profondità di 30 metri. L’Italia è stata suddivisa in quattro zone di pericolosità.

 

 

Professor La Rocca “a Santa Sofia D’Epiro, normale attività sismica”

Dunque, la serie di terremoti avvertiti nella Valle del Crati nelle ultime settimane, rientra nella normale attività di una zona sismica classificata R1 ed R2. A spiegarci ancora meglio quello che è accaduto nelle ultime settimane è il professor Mario La Rocca, docente e responsabile del laboratorio di sismologia al dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria “Nell’ultima settimana il nostro laboratorio ha registrato questo sciame di piccoli terremoti che stanno avvenendo nella Valle del Crati, con epicentro localizzato nella zona di San Sofia D’Epiro. Quello più elevato è stato registrato ieri alle 15:52 con una magnitudo di 3.1

La profondità dei terremoti – è normale che quando la profondità è relativamente bassa, l’evento viene avvertito maggiormente dalla popolazione, ma non c’è assolutamente nulla di anomalo. La profondità tipica dei terremoti crostali – spiega il professor La Rocca – varia infatti dai 5 ai 15 Km in tutto l’appennino. In realtà in Calabria la profondità ha un intervallo anche più ampio. Ieri stesso nella zona di Campana c’è stato un evento sismico ad oltre 30 Km di profondità. Nel nostro laboratorio registriamo spesso terremoti in tutta la Calabria anche a profondità superiori.

In Calabria molte faglie – la Calabria è interessata da una dinamica che comporta una sismicità molto attiva e frequente, ma comunque molto inferiore rispetto ai tempi precedenti. Nei secoli scorsi la Calabria è stata devastata da una serie di terremoti molto forti. Ci sono tante faglie importanti capaci di accumulare grande quantità di energia e poi rilasciarla. C’è una legge empirica in sismologia che ci dice che i terremoti più sono piccoli e più sono numerosi, per fortuna. Anche in assenza di forti eventi sismici, ci sono nelle zone che restano sismicamente attive dove avvengono dei terremoti piccoli e numerosi”.

Sciame sismico nella norma – “uno sciame come quello registrato negli ultimi giorni nella zona di Santa Sofia D’Epiro, non ha nulla di anomalo. Sono terremoti piccoli, con una magnitudo mediamente inferiore ai 3 gradi, che avvengono su queste faglie che sono molto numerose nella zona e che rilasciano una piccola parte di questa energia accumulata nel corso del tempo”.

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