Cosenza
Cosenza, accusato di spacciare nel piazzale del Rialzo si difende: creo solo braccialetti
“Bombo” 24 anni con in tasca sette grammi di marijuana e un mazzo di braccialetti spiega al giudice che “la droga è personale e non l’ha venduta a nessuno”
COSENZA – A.M., 24 anni, migrante di etnica africana, meglio conosciuto come “Bombo” è stato tratto in arresto nel tardo pomeriggio di lunedì scorso dagli agenti della squadra volante nel piazzale del Rialzo, durante un controllo del territorio. I poliziotti hanno notato un gruppo di ragazzi muoversi all’interno del piazzale ed hanno deciso di procedere a perquisizione. Bombo aveva nelle tasche del pantalone sette grammi di marijuana e 680 euro in contanti. Ma aveva anche decine di braccialetti in mano e rocchette di filo colorato.
Il giovane 24enne è stato tratto in arresto con l’accusa di spaccio e nella tarda mattinata di oggi si è presentato davanti al giudice monocratico De Vuono, difeso dal legale Isabella Cimino, per la convalida dell’arresto. Il ragazzo che in aula in attesa dell’udienza di convalida, creava braccialetti con tanto di rocchette di filo al seguito, ha chiesto di rendere spontanee dichiarazioni. Ha affermato che lui si trovava all’interno del piazzale ma era intento a terminare di intrecciare i braccialetti. La droga è per uso personale ed ha assicurato di non averla ceduta a nessuno.
Anche sui soldi, attualmente sotto sequestro, fornisce una spiegazione: “Non sono proventi di spaccio. Faccio lavoretti saltuari oltre a realizzare braccialetti, ma sono senza fissa dimora; dormo sotto il ponte della stazione ferroviaria: non posso lasciare i soldi in un posto non mio, me li rubano”.
Il pubblico ministero Tridico aveva chiesto oltre alla convalida dell’arresto, l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma secondo l’articolo 73, comma 1 del DPR 309/90. Ma l’avvocato Cimino durante l’udienza ha fatto presente che si tratta di droga leggera e non pesante per come raffigurata dalla pubblica accusa per cui la formulazione dell’accusa varierebbe dal comma 1 al comma 4. La difesa, inoltre, rappresentando anche il fatto che si tratta di una singola dose di esigua entità e che l’imputato sia incensurato e di giovane età, ha chiesto la non applicazione della misura cautelare.
Il giudice monocratico De Vuono, sentite le parti, ha rigettato la richiesta del pubblico ministero accogliendo le motivazioni della difesa, convalidando l’arresto e non applicando la misura cautelare, non essendovi elementi per la sussistenza del pericolo di recidivanza. E Bombo è tornato libero.



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