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Trasporti, venerdì confermato lo sciopero di quattro ore in Calabria

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Trasporti, venerdì confermato lo sciopero di quattro ore in Calabria

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sciopero trasporti mezzi pubblici

La prefettura di Catanzaro ha convocato Regione, sindacati e aziende per un ultimo tentativo di conciliazione sul trasporto pubblico, ma lo sciopero di 4 ore del prossimo 4 settembre resta confermato

 

CATANZARO – Le organizzazioni sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-cisl, Uiltrasporti, Ugl-Fna, Faisa-Cisal hanno confermato lo sciopero di venerdì e “se l’annunciato confronto con Regione e associazioni delle aziende non produrrà risultati – scrivono le segreterie regionali – sarà proclamato un successivo sciopero di 8 ore di tutti i lavoratori del trasporto pubblico calabrese con manifestazione“.

“Nei mesi di giugno e luglio – scrivono i sindacati di categoria – abbiamo tentato di avviare inutilmente un confronto con la Regione Calabria e con le Associazioni che rappresentano le aziende del trasporto pubblico locale e siamo stati costretti ad avviare due procedure di raffreddamento come previsto dalle leggi che regolano gli scioperi nei servizi pubblici. Alla fine abbiamo proclamato una prima azione di sciopero di 4 ore per il prossimo 4 settembre”.

Le ragioni dello sciopero

Si sostanziano nella preoccupazione per lo stato del trasporto pubblico locale nella regione e le conseguenze sullo svolgimento di servizi pubblici essenziali per i cittadini, oltre che la limitazione di diritti contrattuali verso i lavoratori del settore: “Abbiamo già evidenziato quanto, a nostro avviso, sia stato irresponsabile l’atteggiamento della Regione che, nonostante le ripetute richieste dei sindacati, si è limitata ad un unico e inconcludente incontro avvenuto in videoconferenza il 29 giugno scorso. Così come – concludono le sigle sindacali dei trasporti – profonde le ragioni del nostro dissenso nei confronti delle Associazioni delle aziende che non hanno voluto fare un accordo quadro per la gestione dei processi relativi al fondo ed alla cassa integrazione, in modo da dare uniformità alle tutele dei lavoratori del settore. In questo quadro critichiamo in modo chiaro anche quelle aziende che hanno sottoscritto verbali di impegno sulla differenza salariale del 20 per cento o sull’anticipo della cassa integrazione non rispettando poi questi accordi. Oggi ci troviamo di fronte anche alla richiesta da parte di alcune aziende di nuova cassa integrazione per Covid”.

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