Calabria
Alta velocità, Saccomanno lancia un appello ad Occhiuto: “si rischia la débâcle”
“Per l’Alta velocità in Calabria non ci sono risorse e di tutto ciò nessuno ne parla: né la politica, né i sindacati, nè le associazioni, né gli esperti”
COSENZA – “Scenario impensabile: per l’Alta velocità in Calabria non ci sono risorse. Gli unici importi esistenti sul PNRR per circa un miliardo ed 800 milioni sono il costo della tratta Battipaglia/Romagnano, con l’evidente conseguenza che per la Calabria non vi sono altre somme”. Lo afferma in una nota stampa il commissario regionale della Lega Giacomo Francesco Saccomanno.
“In sostanza tanta proclami del tutto inutili dato che non esistono importi per poterli destinare alla nostra regione. Il progetto alternativo all’attuale linea esistente prevederebbe un aumento del percorso di circa 50 km. (dagli attuali 390 a 445) ed un costo maggiore, senza, però, ridurre i tempi di percorrenza. Il prof. Russo che segnala tale anomalia e lo studio eseguito che, in tutti i casi, con il nuovo percorso, determinerebbe un tempo maggiore: 43 minuti per Catanzaro, 15 minuti per Crotone, 43 minuti per Vibo Valentia, 20 minuti per Cosenza e 40 minuti per Reggio Calabria. Situazione incomprensibile e che non lascia spazi a possibili interpretazioni positive.
Domande sì e tante – si legge nella nota – perché non si sistema il vecchio tracciato che potrebbe diminuire la percorrenza e il tempo? Perché questo anomalo cambiamento di progetto? Per quali ragioni? Probabilmente il ponte sullo Stretto insegna! Tanti progetti in alternativa per non fare nulla. Eppure, risulta pacifico che con l’Alta velocità il PIL aumenterebbe dell’1% annuo con evidenti benefici per l’intera regione e per quelle meridionali in genere, rispetto agli aumenti nell’ultimo decennio variabili tra lo 0,8 e lo 0,9. E, allora, di cosa stiamo parlando? Nel mentre in Lombardia si progetta la cosiddetta “parallela” dell’alta velocità Milano-Brescia-Verona a circa 30 km. della esistente Bologna-Milano, in Calabria si sogna un qualcosa di irrealizzabile allo stato. E di tutto ciò nessuno ne parla: né la politica, né i sindacati, nè le associazioni, né gli esperti. Silenzio assoluto! Sarebbe opportuno che tutti assieme, invece, affrontassimo il problema per cercare di meglio comprendere e sostenere il progetto con forza e competenza per evitare che, ancora una volta, i fondi nazionali ed europei sbarchino in altri lidi, non certo per posizione presa e prevaricazione, ma – conclude Saccomanno – per la evidente incompetenza ed inconcludenza del Sud”.



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