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Giuseppe Conte: “Il Reddito di cittadinanza non si tocca. Pronti a opposizione intransigente”

Calabria

Giuseppe Conte: “Il Reddito di cittadinanza non si tocca. Pronti a opposizione intransigente”

Il leader dei CinqueStelle gonfia il petto per il risultato raggiunto: “Gli elettori apprezzano la nostra proposta politica. Letta? Non l’ho più sentito”

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Giuseppe Conte 27

COSENZA – E’ iniziata intorno alle 18 la conferenza stampa di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, che in Calabria, sfiorando il 30% dei consensi, è stato il partito più votato. L’ex presidente del Consiglio, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha esordito dicendo di aver chiamato Giorgia Meloni per farle gli auguri di buon lavoro e per congratularsi con lei per il risultato raggiunto. A proposito del mancato accordo con il partito democratico, Conte ha detto: “Il segretario Enrico Letta è sparito e io non l’ho più sentito”. In merito alla rimonta del Movimento, specie nelle regioni del Sud, ha aggiunto: “Abbiamo da tempo intrapreso un percorso interno, che porterà i suoi frutti. Coloro che hanno scelto di votarci conoscono la nostra storia e c’hanno dato fiducia per questo motivo”.

Ai cronisti che lo hanno sollecitato sul tipo di opposizione che la delegazione grillina farà in Parlamento, ha risposto: “Saremo intransigenti e non faremo sconti a nessuno”. Inevitabile il riferimento al Reddito di cittadinanza. Non è un mistero che, così com’è, il sussidio non piaccia al centrodestra. Conte si è espresso chiaramente: “Il reddito di cittadinanza non si tocca. Su questo tema siamo pronti a condurre un’opposizione fortissima, non forte”. Un giornalista gli ha poi chiesto se, a suo parere, nel nuovo Governo che si andrà a formare, potrebbe esserci spazio per il Premier uscente Mario Draghi. Netta la sua replica: “E’ una decisione che spetta al presidente della Repubblica Mattarella, personalmente credo che non ci siano le condizioni”. Non sono mancati i riferimenti al passato, con la scelta dei Cinque Stelle di togliere la fiducia al Governo: “Avevamo presentato un articolato documento basato su nove punti fondamentali, un vero e proprio manifesto progressista, che non è stato preso in considerazione”.

A tal proposito, gli chiedono se sarà lui il leader di un nuovo campo riformista. E Conte: “Non ci si autocandida a questi ruoli. E’ sulla base del coraggio che mostri nel proporre un programma che vada in tale direzione che poi nascono i ruoli”. Per quanto riguarda la proposta di Bonelli e Fratoianni di lavorare insieme con l’obiettivo di garantire il salario minimo orario, Conte chiarisce: “E’ una battaglia di civiltà che siamo pronti a condividere con quanti la pensano come noi”. Infine, un pensiero rivolto agli elettori del Movimento: “Vorrei ringraziarvi tutti uno a uno. Così come dico grazie ai tanti attivisti che si sono spesi in questa campagna elettorale. A voi tutti prometto che non sprecheremo nemmeno uno dei voti ricevuti”.

 

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