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Protesta Trebisacce, Monsignor Savino: “Bisogna stare dalla parte della giustizia”

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Protesta Trebisacce, Monsignor Savino: “Bisogna stare dalla parte della giustizia”

Il vescovo di Cassano allo Ionio ha preso parte alla manifestazione organizzata dai dipendenti del Consorzio di bonifica: “Rispettare i diritti dei lavoratori e recuperare la credibilità persa”

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TREBISACCE (CS) – “Ci sono dei momenti nella vita in cui dobbiamo chiederci da che parte stare, se stiamo dalla parte della giustizia, dalla parte della legalità e dei diritti, oppure se stiamo dalla parte dei non diritti e delle ingiustizie. Qui, oggi è in gioco la dignità di tanti lavoratori che hanno lavorato e a cui viene negato il salario ed è in crisi anche il loro posto di lavoro. Allora, come vescovo come Pastore, senza lasciarmi strumentalizzare da niente e da nessuno, sto dalla parte, in questo momento, di persone e di famiglie disperate, che rischiano veramente di non poter vivere bene la propria vita”. Lo ha detto il vescovo della Diocesi di Cassano, mons. Francesco Savino a margine del corteo organizzato dai lavoratori del Consorzio di Bonifica di Trebisacce che da più di un mese stanno protestando per chiedere il pagamento di sei mensilità arretrate. “Mi permetto di dire che mai come in questo momento il Consorzio e la politica – ha aggiunto il presule – possono recuperare credibilità se risolvono, al più presto possibile, perché le soluzioni ci sono, il problema.

Faccio un grande appello ai lavoratori che non cedano mai alla tentazione della violenza o di gesti inconsulti. Noi siamo per rivoluzionare le cose, per cambiare le cose, ma sempre con la rivoluzione della mitezza. ‘Beati i miti perché di essi è il Regno dei Cieli’, ci ha detto Gesù. Allora, la mitezza, la tenerezza, la rivendicazione dei nostri diritti è lo stile che io invito tutti ad acquisire. Mi raccomando insieme possiamo farcela, insieme dobbiamo farcela, perché, ancora una volta, qui è in gioco la dignità e i diritti delle persone. Qui è in gioco la democrazia. Noi vogliamo la democrazia e non la democratura, che è una caricatura della democrazia. Noi vogliamo soprattutto il rispetto dei diritti e che la giustizia possa veramente essere al primo posto dell’ordine del giorno della vita di ciascuno”.

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