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25enne, laureato, disoccupato: “Il ‘posto’ lo danno i politici”

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25enne, laureato, disoccupato: “Il ‘posto’ lo danno i politici”

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COSENZA – Lo sfogo di un giovane cosentino dà voce ai tanti ‘lavoratori atipici’ ed aspiranti precari della città.

“Per l’ennesima volta – scrive il 25enne disoccupato – mi sono trovato a visualizzare, su diversi “Tag” del più famoso social network un video delle “Iene” nel quale la giornalista Sabrina Nobile intervista, come già fece in precedenza, i nostri parlamentari. Per un giovane come me, di soli 25 anni, laureato e in cerca della prima esperienza lavorativa “seria e gratificante”, il vero declino non è quello dello Stato italiano, ma è il declino delle competenze. Non si può non sapere, e questo credo valga per tutti, parlamentari e non, chi è Mario Draghi o ancor peggio che cosa è la BCE. Esiste un detto che recita “Ognuno si circonda dei propri simili”, la domanda sorge spontanea : “Se i politici (coloro che ci governano), sono degli incompetenti, di che tipo di persone si circonderanno? Allora come faremo, noi, uomini e donne del domani, pieni di competenze e capacità, oltre che di intelligenza ed educazione, ad emergere da questo stato di cose che ci circonda? Sono scettico, come tanti, sul possibile ma quanto improbabile cambiamento che è avvenuto con l’elezione del ‘nuovo’ Presidente della Repubblica. Questo mio profondo scetticismo deriva, non tanto dallo scoraggiamento che dilaga in tutti noi, ma dal fatto reale e tangibile che nelle liste calabresi sono presenti sempre gli stessi volti, le stesse persone. E’ facile farsi due conti in Calabria, i cognomi sono sempre gli stessi, anzi se non cambiasse la “data” delle elezioni, questi risparmierebbero perfino sui fac-simili elettorali! (anche se il problema di certo non sussiste visto il cospicuo rimborso elettorale ai partiti). Tuttavia, la vera rabbia è vedere giovani piazzati nelle liste elettorali, dal 10° posto in poi, che combattono in nome della gioventù, scordandosi forse, che con la legge elettorale vigente, piazzati in quella posizione, hanno poche probabilità di riuscita. Non c’è un partito, in Calabria, (forse in Italia) che al primo posto abbia messo un giovane nelle ultime elezioni. Che modo è questo di investire su di noi? Che credibilità ha il Parlamento, se non abbiamo un esponente “giovane”, che comprendendo da “giovane” i nostri reali problemi, ci rappresenta? Sono amareggiato nel vedere tanti giovani che nonostante abbiano competenze a non finire , non trovando lavoro, continuano ad acquisirne sempre di più, rimanendo “parcheggiati” nelle università, le quali oramai, per far fronte alla richiesta sempre più numerosa di iscritti, senza una idea ben precisa, s’inventano corsi di laurea surreali come “psicologia equina” o “tecniche erboristiche” , contribuendo in questo modo a creare la figura, non certo professionale del “disoccupato”. Più che competenze è arrivato il momento di acquisire un posto di lavoro, che dia la possibilità di crescere professionalmente, di ripagare i genitori per i sacrifici, e che gratifichi lo studente per l’impegno e la dedizione allo studio. Dimenticavo, il posto in Calabria lo “danno” i politici, coloro che si circondano di incompetenti , e per chi è troppo intelligente sarà difficile emergere. In Calabria abbiamo tante cose belle, ma una cosa manca … l’opportunità”. In chiosa al discorso che riprecchia il sentire comune di una generazione vessata, la cosiddetta ‘Generazione dei 1000 euro”, che ad oggi, soprattutto in Calabria, se ne guadagna la metà deve reputarsi fortunata il nostro giovane lettore regala una poesia ai precari. “La poesia – scrive – s’intitola “Lentamente muore” di Marta Meridos e invito tutti voi a leggerla interamente: “Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, Lentamente muore chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia vestiti, chi non parla a chi non conosce… muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso..”.

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