Cosenza: la denuncia dalla Commissione d’Albo dei Tecnici di Radiologia sulla nomina del presidente

A scrivere alla nostra redazione è Salvatore Perri, consigliere della Commissione d’Albo dei Tecnici di Radiologia della provincia di Cosenza

COSENZA – “Scrivo questa lettera in qualità di Consigliere della Commissione d’Albo dei Tecnici di Radiologia della provincia di Cosenza per denunciare apertamente quello che sta succedendo nell’Ordine TSRM-PSTRP della provincia di Cosenza e , specificatamente, nella Commissione d’Albo dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. A segnalare il caso è Salvatore Perri, consigliere della Commissione d’Albo dei Tecnici di Radiologia della provincia di Cosenza.

Ad oggi la Commissione D’Albo dei TSRM della provincia di Cosenza è un organo costituito da 5 elementi, 3 consiglieri, un Vice Presidente ed un Presidente…di Catanzaro.
Si ha letto benissimo, l’attuale Presidente della Commissione d’Albo dei TSRM di Cosenza è un tecnico di radiologia residente a Sellia Marina (CZ) e domiciliato professionalmente a Catanzaro all’Ospedale “Pugliese-Ciaccio” in barba al Decreto del Ministero della Salute del 13.03.2018 Costituzione degli Albi delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, all’art. 2, prevede come requisito di iscrizione all’Albo professionale: “la residenza o domicilio professionale nella circoscrizione dell’ordine”.

Il tutto con il benestare del Presidente dell’Ordine delle Professioni Sanitarie della Provincia di Cosenza che, nonostante le numerose segnalazioni e la denuncia al CCEPS (Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie) non fa nulla per cambiare tale situazione e farsi da garante, come dovrebbe, delle norme nazionali.

Infatti tutti gli organi locali e la Federazione Nazionale delle Professioni Sanitarie sono stati informati e la situazione denunciata più volte dal medesimo, addirittura senza avere mai avuto una risposta. Per questo motivo sono stato costretto a produrre un ricorso al CCEPS, organo nazionale, per il disbrigo di un atto palesemente illegale.

Tutto ciò si traduce nella presenza di una normativa di fatto elusa ed ignorata dal/dalla collega e dall’Ordine TSRM-PSTRP della provincia di Cosenza che prevede come requisito fondamentale la residenza anagrafica e/o il domicilio lavorativo nella provincia in cui è in essere l’iscrizione all’ordine di appartenenza (dell’art. 2 lett. e) D.M. 13 marzo 2018).
Il/la collega, al momento della presentazione delle liste, ha consegnato una fotocopia di un documento d’identità con la vecchia residenza, così come da lei confidato a persone fidate. Queste mie parole sono state facilmente validate da un semplice Certificato di Residenza che attesta la residenza del/della suddetta a Sellia Marina.

Il tutto ben a conoscenza del/della collega, come si evince dalle comunicazioni tramite nota app di messaggistica allegate a questa lettera. In questa conversazione il/la collega ammette di essersi trasferita di lavoro e di residenza, come scritto, in altra provincia e non ha fatto il trasferimento all’ordine di suddetta provincia. Ma, soprattutto, esiste un problema di immobilismo della Commissione D’Albo dovuta principalmente ad una assenza dal territorio di una provincia vasta come quella di Cosenza, ed in particolar modo dal polo principale sanitario della provincia (AO Cosenza), per la suddetta assenza fisica del/della collega come presidente, per il suo lavoro (Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro) e la sua residenza a Catanzaro.

Esempi lampanti sono la mancanza totale di un programma di collaborazione con l’università della Calabria di Rende per la formazione e la specializzazione della categoria dei TSRM, proprio in questo momento storico in cui è già partita la Laurea in Medicina e quella in Scienze Infermieristiche, a vantaggio dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, la mancanza di rappresentanti TSRM all’interno degli organi dirigenziali delle professioni sanitarie con ruoli ormai quasi solo appannaggio di professionisti infermieri, con vuoti di tutela per tutta la categoria dei Tecnici di Radiologia Medica.

A sostegno di queste mie parole è stata la mancanza di un comunicato ufficiale da parte degli organi preposti a favore di quei colleghi che per patologie varie hanno dovuto allontanarsi dal proprio ruolo, viste le stringenti norme in tema di radioprotezione, e sono stati additati come ‘imboscati’, come invece fatto dal Presidente dell’Ordine degli Infermieri.

In conclusione credo che il/la collega, in ottemperanza ad una norma nazionale (dell’art. 2 lett. e) D.M. 13 marzo 2018) e per una serie di problematiche di assenza dal territorio che vanno a ledere gli interessi della categoria dei TSRM debba essere sollevata dall’incarico di Presidente della Commissione d’Albo di Cosenza ed invitato/a ad iscriversi all’Ordine della provincia di Catanzaro come è giusto che sia”.

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