‘Care Leavers’: Cosenza sostiene i giovani che vivono fuori dalla famiglia di origine

«A Cosenza siamo stati tra le prime città della Calabria, se non la prima in assoluto, ad attivare sul territorio il progetto», ha dichiarato il sindaco Franz Caruso

COSENZA – “A Cosenza siamo stati tra le prime città della Calabria, se non la prima in assoluto, ad attivare sul territorio il progetto “Care Leavers”, rivolto a ragazze a ragazzi che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li ha collocati in comunità residenziali o in affido etero-familiare”. Lo afferma il Sindaco Franz Caruso esprimendo anche la sua soddisfazione per il fatto che “grazie al lavoro dell’Assessore Veronica Buffone e dello staff del settore welfare, si è riusciti a recuperare risorse finanziate dal Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali ed allocate sul Fondo Povertà per un importo di oltre 300 mila euro”.

Il progetto ‘Care Leavers’

Il progetto per l’autonomia “Care Leavers” ha l’ambizione di consentire ai giovani fuori famiglia di completare il percorso di crescita verso l’autonomia, garantendo la continuità dell’accompagnamento nei confronti degli interessati, sino al compimento del ventunesimo anno d’età, e di prevenire condizioni di povertà ed esclusione sociale di coloro che vivono fuori dalla famiglia di origine, prevedendo anche una borsa per l’autonomia, in termini economici, che viene corrisposta ai ragazzi al fine di garantire loro un sostentamento che consenta, oltre al raggiungimento di autonomie personali e funzionali alla crescita, anche la possibilità di intraprendere percorsi formativi e/o professionali tesi a promuovere un sano ed incisivo inserimento nel tessuto sociale e lavorativo delle comunità ospitanti. Attualmente, sul territorio cittadino sono attivi quattro progetti individualizzati per altrettanti ragazzi e se ne stanno attivando altri quattro. Ne sono destinatari giovani, che hanno già compiuto il 18° anno di età, che risiedono in case famiglie, in gruppi appartamento o in affido etero-familiare”.
“I ragazzi presi in carico dalla nostra equipe multidisciplinare – sottolinea l’Assessore al welfare Veronica Buffone – provengono prevalentemente da strutture d’accoglienza. I dispositivi fondamentali della sperimentazione sono due: una borsa per l’autonomia (eroghiamo dei fondi sulla base della permanenza o meno nella struttura) e l’accompagnamento garantito da un tutor per l’autonomia. Se il ragazzo è presente in struttura eroghiamo metà dell’importo previsto per la borsa (circa 390 euro mensili). Se, invece, il ragazzo è fuori della struttura, nel senso che sta avviando o ha già avviato un percorso di vita autonoma, la borsa corrisponde a 780 euro.
Per l’impegno profuso, mi preme rivolgere – ha concluso Veronica Buffone -un particolare ringraziamento alla referente dell’Ambito n1, dottoressa Sofia Vetere, del nostro settore welfare”. Nel momento in cui il ragazzo o la ragazza entra nella sperimentazione “care leavers”, il team del settore welfare del Comune elabora, insieme a loro, un progetto individualizzato che prevede o la prosecuzione degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro. La borsa per l’autonomia ha, infatti, come obiettivo proprio quello di aiutare i ragazzi ad assecondare i loro desideri ed ambizioni, sulla base delle loro possibilità, e ad avviarsi alla vita autonoma. I destinatari del progetto vengono quotidianamente supportati e orientati dai tutor comunali nelle dinamiche quotidiane di vita, in quanto privi di riferimenti genitoriali e parentali idonei a fornire un modello di crescita evolutivo che possa loro garantire la costruzione di un progetto di vita sostenibile. La borsa per l’autonomia può essere utilizzata, ad esempio, per conseguire la patente di guida, per pagare la caparra di un affitto, ecc.
Il progetto prevede, oltre al supporto individualizzato, anche attività di gruppo. Si svolgono sia attività informali, come andare a cinema, ritrovarsi in pizzeria, ecc., sia attività formali come le youth conference, previste sia a livello locale che a livello regionale, ma anche nazionale, con inclusione, in quest’ultimo caso, di tutte le regioni che partecipano alla sperimentazione. I ragazzi del progetto care leavers di Cosenza sono stati testimonial a Firenze per illustrare il raggiungimento degli obiettivi dello stesso progetto. Per gli obiettivi raggiunti e il grande lavoro svolto e che continuano a svolgere, sia il Sindaco Franz Caruso che l’Assessore Buffone hanno ringraziato il team composto da 2 assistenti sociali (la Dott. ssa Luigina Maria Nigro e la Dott. ssa Maria Teresa Prestanicola) e due Tutor per l’Autonomia (la Psicologa Benedetta Aquino e l’educatore, Dott. Fabio Scalzo).
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