No alla città unica e l’ospedale a Vaglio Lise: mobilitazione in piazza XI Settembre

La fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero è propedeutica alla realizzazione del nosocomio all’Università della Calabria, una scelta che metterebbe ai margini Cosenza spostando l’asse urbano verso nord

COSENZA – Dal presidio contro la città unica a Piazza XI Settembre. Una manifestazione in piazza XI Settembre organizzato dal collettivo ‘La Base’ per dire No alla città unica e chiedere che il nuovo ospedale sorga a Vaglio Lise.  Si raccolgono le firme per la modifica alla R. Regionale che prevede un referendum consultivo solo ad unificazione promulgata. In più oltre ai soldi spesi per il collaudo su Vagliolise, l’ospedale li sarebbe opportunità per creare un collegamento con strade veloci e stazione ferroviaria che arrivi direttamente all’ospedale.

“Le motivazioni che ci spingono a prendere una posizione di netta contrarietà a questa manovra sono diverse. C’è una questione democratica: la fusione dei comuni deve avere alla base un processo di analisi e confronto collettivo, non può nascere attraverso un colpo di mano di qualche consigliere regionale. Il referendum consultivo promosso dal centrodestra è una presa in giro, l’esito non è vincolante e i comuni più piccoli sono svantaggiati. Per come è organizzato, sarà una mera e inutile foglia di fico. Il deficit democratico si renderà evidente anche attraverso una riduzione dello spazio della rappresentanza con l’unificazione dei consigli comunali.

Dietro la fretta di sciogliere i tre comuni entro il prossimo febbraio, crediamo ci siano interessi molto diversi dal benessere dei cittadini dell’area urbana. I soliti noti gruppi di potere politico e imprenditoriale si sfregano le mani e spingono verso la città unica perché sanno che può essere fonte di profitto attraverso l’ennesima speculazione. La decisione unilaterale di unificare i comuni e di costruire il nuovo ospedale ad Arcavacata è una manovra che serve a perseguire interessi particolari, come l’arrivo di grandi somme di denaro per rinsaldare le clientele, ristabilire equilibri di potere sul territorio e dare nuova linfa a una speculazione edilizia che deve svilupparsi verso nord, dove c’è ancora spazio per costruire. In questo contesto, è assolutamente centrale la questione inerente alla costruzione del nuovo ospedale dell’Annunziata.

La fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero è propedeutica alla realizzazione del nosocomio all’Università della Calabria, una scelta che metterebbe ai margini Cosenza spostando l’asse urbano verso nord. Non è un caso, infatti, che questo grande progetto di trasformazione della città, di cui nessuno sentiva il bisogno se non i proponenti, unisce sia la destra che la sinistra che, mentre fingono di litigare, si spartiscono il bottino. Nella discussione di questi mesi ci sembra manchi un ragionamento politico di lungo periodo che risponda ad alcune semplici domande: quale sviluppo per questo territorio? Quali le necessità? Quali investimenti per rispondere ai bisogni dei cittadini dell’area urbana? Siamo d’accordo e supportiamo la battaglia del comitato per la città policentrica. Trasporti, sanità, asili e scuole: queste sono le basi sulle quali costruire la nuova città.

 

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