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Braccialetto elettronico per un detenuto, il primo caso in Calabria
VIBO VALENTIA – La misura è stata disposta dal Gip di Vibo Valentia.
Si tratta della prima applicazione in Calabria del braccialetto elettronico per un detenuto, che ha lasciato il carcere ed ha ottenuto gli arresti domiciliari. A disporre la sua applicazione è stato il gip di Vibo Valentia nei confronti di Antonio Cuturello, arrestato lo scorso anno per detenzione abusiva di armi, in accoglimento dell’istanza presentata dai suoi difensori, Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino. La misura è stata emessa dal gip Fabio Regolo con il parere positivo della Procura della Repubblica.
Il sistema del braccialetto elettronico permette alla forze dell’ordine di controllare in qualsiasi momento dove si trova chi lo indossa e, dunque, di capire se il detenuto sia uscito da casa dove invece è obbligato a rimanere. E’ arrivato in Italia per diventare uno strumento utile a combattere il sovraffollamento delle carceri. Il braccialetto elettronico, comunicando in ogni momento la posizione di chi lo indossa permette di risparmiare sul personale, che in questo modo può lavorare per la prevenzione del crimine sulla strada anzichè recarsi a controllare l’abitazione in cui il detenuto è ai domiciliari.



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