COSENZA – Lacrime, silenzio, abbracci e sguardi sgomenti e persi nel vuoto e nell’incredulità. Decine di persone hanno voluto dare questo pomeriggio l’ultimo saluto a Gabriele Greco, deceduto lo scorso 25 aprile ad Aversa, a soli 29 anni, dopo un malore che gli è stato fatale. Avrebbe accusato forti dolori alla testa e nonostante la corsa all’ospedale Moscati, per lui non c’è stato nulla da fare.
Il sagrato antistante la chiesa di Santa Teresa, ha raccolto prima della celebrazione gli amici, i familiari, i genitori e i parenti di Gabriele, un ragazzo descritto da tutti come gentile, onesto, benvoluto. La sua bara è addobbata con fiori bianchi. La messa è stata celebrata dal parroco, don Dario De Paola, che ha ricordato Gabriele come «un giovane bravo, perbene e disponibile con tutti, specie con i più deboli».
Una morte tragica e drammatica quella di Gabriele, che lascia un vuoto incolmabile soprattutto nei suoi genitori, Francesco e Ginevra, che non hanno avuto modo di poter fare nulla per lui, vista la scomparsa improvvisa, lontano da casa, in un giorno di festa, mentre Gabriele era insieme ai suoi amici. Sono stati proprio loro ad allertare i soccorsi, ma la corsa verso l’ospedale è stata purtroppo vana.
Tristezza, dolore e angoscia sono i sentimenti comuni di questo lutto per una famiglia molto conosciuta e stimata in città. Ai funerali infatti, tantissimi personaggi noti, professionisti e i tanti amici di Gabriele; tutti raccolti in un silenzio surreale nella chiesa di Santa Teresa, situata nel cuore della città, in un’area in cui i ragazzi sono soliti ritrovarsi, stare insieme, condividere le serate e sorridere alla vita. Oggi invece, è un giorno di dolore, commozione per un giovane che non c’è più, che se n’è andato via troppo presto, in circostanze ancora poco chiare, a seguito di un forte dolore alla testa che non gli avrebbe lasciato scampo.
A rendere omaggio al giovane psicologo cosentino, che da qualche tempo prestava la sua attività professionale al Cafè Alzheimer di Sant’Ippolito, sono stati davvero in tanti. Un segno di rispetto e di vicinanza. Una comunità addolorata quella che oggi, si è stretta attorno al feretro, che ha assistito affranta alla celebrazione funebre e che ha lasciato la Chiesa con il cuore carico di dolore, scossa da un dramma che non ha ancora avuto spiegazione e che semmai l’avrà, non servirà a consolare i suoi genitori e le persone che lo amavano.
Conclusa la celebrazione, la mamma Ginevra, accompagnata dal fratello e dalla sorella, si è avvicinata alla bara del figlio sussurandogli alcune parole, mentre la folla composta ha lasciato la chiesa e accompagnato il feretro fuori, nel silenzio di un giorno pieno di tristezza per la perdita di un ragazzo che aveva davvero tutta la vita davanti.