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Incarichi e favori in Regione. Mario Oliverio «solita bomba congegnata, ma a scoppio ancor più ritardato»

Calabria

Incarichi e favori in Regione. Mario Oliverio «solita bomba congegnata, ma a scoppio ancor più ritardato»

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SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – «Ancora una volta, come bomba ad orologeria, deflagra una “nuova” indagine della Procura DDA di Catanzaro, già retta dal Gratteri, tacciata nei miei confronti di “chiaro pregiudizio accusatorio” dalla Suprema Corte di Cassazione!». quanto afferma in una nota l’ex Presidente della Regione Mario Oliverio indagato insieme ad altre 30 persone dalla Procura per alcuni presunti favori e incarichi alla cittadella Regionale: fatti avvenuti tra il 2017 e il 2020.

«Abnorme la contestazione nei miei confronti»

L’ex Governatore tuona parlando di pregiudizi sulla sua persona nonostante diverse assoluzioni, proscioglimenti e archiviazioni nelle inchieste che lo hanno visto indagato nel corso degli anni. «Questo pregiudizio mi perseguita da più anni ormai e, non pago di ricevere assoluzioni su assoluzioni, proscioglimenti e decreti di archiviazione, per tenere desto l’interesse su di me, a distanza di bene sei anni dai fatti, notifica una nuova indagine. Che sia abnorme la contestazione nei miei confronti, unica peraltro, inserita in un contesto che riguarda decine e decine di contestazioni ad altre persone, lo evidenzia la lettura del capo di imputazione. Avrei istigato un Dirigente al fine di un anno di proroga di contratto di 2 (due) co.co.co.!»

«Bomba congegnata con 6 anni di ritardo»

«Falso presupposto e falsa affermazione. A meno che non si voglia sostituire la Procura alla normale amministrazione di una Regione o di qualsivoglia altro Ente. Con me si è tentato, senza successo e con pregiudizio accusatorio, più è più volte. Quello che in questo caso indigna ulteriormente è che la bomba congegnata è a scoppio ancor più ritardato. Insopportabile, al di fuori da ogni norma processuale, che esige, a contrario, una celerità di giudizio. Se si inizia con 6 anni di ritardo, per colpevolissime strategie dilatorie, è una pessima giustizia! Ai calabresi ormai tristemente nota».
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