Italia
Rivendeva i passaporti destinati al macero. Condannati magazziniere della Zecca e due ricettatori
ROMA – Il passaporto italiano, il quarto più potente del mondo, al pari di quello USA e che consente l’ingresso a 155 Stati del Mondo, veniva venduto al mercato nero finendo per circolare illegalmente in diversi Paesi: dal Marocco alla Turchia, dall’Albania alla Siria e persino in Iraq e Afghanistan con lo scopo di essere falsificati Ā«per favorire lāimmigrazione clandestinaĀ». L’inchiesta della Procura di Roma, sfociata nel processo concluso ieri nella terza Corte dāassise del Tribunale di Roma, ha visto la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione per peculato di Massimo Salomone, un dipendente infedele della Zecca dello Stato. Dalle udienze ĆØ emerso che tra maggio del 2014 e settembre del 2015, l‘ex magaziniere si era appropriato di almeno 114 passaporti facenti parte di uno stock di 4.000 passaporti (serie YA) restituiti dalla Questura di Milano al Poligrafico Ā«in quanto difettosi del microchipĀ». Dalle testimonianze ascoltate durante il processo ĆØ emerso anche che Ā«i documenti falsi venivano utilizzati per consentire lāingresso in particolare negli Usa e in Australia, non in Italia
Passaporti destinati al macero: condannati due ricettatori
Con lui sono stati condannati a 5 anni e 4 mesi di reclusione per ricettazione Mohamed Salah Chouli. Per l’accusa era lui che teneva i rapporti con i falsari, procacciando clienti e organizzando i viaggi allāestero per la successiva consegna. Condannato a 3 anni e 4 mesi per ricettazione ancheĀ Kamel Bechr, tunisino di 37 anni e collaboratore di Chouli. Nei capi di imputazione si legge che Ā«si adoperava, in modo sistematico, al ritiro dei documenti falsificati, per consentirne la consegna agli interessati ovvero portare ai falsati la āmerceā da lavorareĀ». I due magrebini li rivendevano, ĆØ il sospetto degli investigatori, a prezzi che oscillavano tra i 1.600 e i 1.800 euro. Il pm aveva chiesto per entrambi la condanna a 6 anni di reclusione.
CosƬ eludeva i controlli Il magazziniere della Zecca
Ma come avrebbe fatto a prendere i passaporti? Nel capo di imputazione si legge che il 52enne romano, aveva trovato il modo di sfuggire a tutti i controlli. Dallāapposita “Serra”– un locale adibito al macero dei documenti fallati – Ā«ometteva di distruggerli sfruttando la presenza di intercapedini ai lati della macchina, dove inseriva effettivamente i passaporti, simulandone cosƬ lāimmissione nellāapposito spazio della trituratrice. Poi li raccoglieva nelle apposite buste dellāimmondizia, eludendo i controlli interni ed esterni, e li caricava sulla propria autovettura, parcheggiata allāinterno del PoligraficoĀ».Ā Le indagini avevano preso il via nel 2014, quando gli agenti fermarono allāaeroporto di Fiumicino una cittadina straniera diretta a Montreal: viaggiava con un passaporto contraffatto che faceva parte dello stock di quelli destinati al macero perchĆ© difettosi. Da lƬ scattò lāallarme su tutti gli altri. Dubbi anche su un altro stock da 219mila passaporti (con serie AA) su cui non cāĆØ certezza riguardo la distruzione. Un quadro che allāepoca aveva talmente allarmato gli Stati Uniti, che avevano pensato di togliere lāEsta allāItalia.



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