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L’acqua a Rende? È pubblica, ma i privati “comandano” ancora

Area Urbana

L’acqua a Rende? È pubblica, ma i privati “comandano” ancora

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Il servizio idrico continua a essere gestito da una società, la terza dal 1991. Ma nella convenzione c’è qualcosa che non va…

RENDE – Ancora Acque Potabili? Se lo chiede Domenico Miceli, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha passato al setaccio la parte della delibera di Giunta del primo settembre nella parte che riguarda il servizio idrico. La delibera in questione è la numero 143 e contiene lo schema della convenzione per l’affidamento di questo servizio più la proroga dello stesso, affidato tuttora ad Acque Potabili servizio integrato srl. Questa società eredita la gestione del servizio idrico da Acque Potabili spa, la quale a propria volta era subentrata nel 2001 a Italgas Sud, che gestiva il servizio dal 1991, l’anno della stipula della Convenzione Acque.

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Passano le amministrazioni e, addirittura, cambiano di colore, ma la Convenzione resta. Delle due l’una: o la Convenzione è a prova di bomba oppure c’è qualcosa che non va. Miceli cerca di vederci chiaro e trova, nel testo della Convenzione, qualche punto dubbio. Secondo il grillino sarebbero non chiarissimi alcuni punti del terzo comma dell’articolo sette. In particolare laddove si prevede che “con la sottoscrizione del presente Accordo, le parti dichiarano che non sussistono ragioni per azionare futuri contenziosi tra le stesse in merito ai rapporti sino ad oggi intercorsi tra le stesse a qualsiasi titolo e, pertanto, rinunciano espressamente ad azionare nuovi contenziosi. Analogamente le parti si impegnano ad abbandonare eventuali contenziosi attualmente pendenti”.

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Domenico Miceli

Particolarmente “non chiaro” risulta anche questo passaggio, in cui si stabilisce che “tutte le controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordine al presente Accordo saranno devolute alla competenza esclusiva del Foro di Roma”.

 

Il minimo per inoltrare un’interrogazione al sindaco, in cui i pentastellati chiedono di sapere quante e di che valore siano le controversie pendenti tra il Comune e le tre società che hanno gestito finora il servizio idrico. Miceli solleva, inoltre, dubbi anche su Acque potabili servizio integrato srl: “Questa società ha i requisiti previsti dalla Convenzione del 1991?”

 

Ma il problema reale è politico: non è possibile, sempre secondo i grillini, continuare a prorogare l’attuale Convenzione, scaduta il 30 giugno. “A che punto siamo”, domanda al riguardo Miceli, “con le procedure amministrative relative al nuovo bando di gara?”.

 

Già: la vecchia Convenzione è uno dei retaggi più longevi del passato “che non passa” e di cui “Manna”, incalza Miceli “si sta dimostrando uno strenuo conservatore”. Se vuol invece dimostrare la propria identità, “segua l’esempio di Napoli e di Saracena, che hanno ribadito che l’acqua è un bene pubblico e che, come sostiene il Movimento 5 Stelle, deve essere gestita dal pubblico”.

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