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La vergogna dell’Italia e della Calabria si specchia nel mondo dei poveri

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La vergogna dell’Italia e della Calabria si specchia nel mondo dei poveri

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RENDE (CS) – Nel giorno in cui si annuncia che dal 2007 ad oggi, i poveri in Italia sono raddoppiati, arriva una notizia che fa gelare: chiude il Banco Alimentare.

Non è per piangerci addosso o per rifarci “marchiare” da “poveracci” ma, gli stessi dati confermano che la povertà si concentra soprattutto al Sud ed in Calabria: anche in Calabria come in tutto il Paese, il 31 dicembre prossimo si chiude. Per come si legge in una nota della presidenza calabrese del Banco: “L’esaurimento delle scorte di sovrapproduzione agricola su cui il programma si fondava e la revisione delle nuove disposizioni europee di sostegno agli indigenti, hanno innescato un processo irreversibile che, di fatto, elimina definitivamente il programma di aiuti”. Tutto questo succede in una Regione dove tutto continua ad essere lecito ed in una Nazione dove la “vergogna” non conosce limiti: ieri nella commissione del senato ennesima lite. Uomini, quelli, vergogna di questa Italia: il Senato ed il Parlamento dovrebbero essere lo Specchio della Nazione. E mentre loro continua a spendere i soldi, anche di questi poveri, i volontari che operano in Calabria nei vari centri di distribuzione del Banco, attraverso il loro presidente Franco Falcone sono costretti ad annunciare: “Se la situazione dovesse rimanere immutata rispetto alle decisioni già assunte in Europa, dal prossimo anno, purtroppo, la nostra capacità di distribuzione degli ormai famosi “pacchi alimentari” si ridurrà in maniera drastica e ci troveremo a non poter più soddisfare le numerosissime richieste di cui siamo destinatari. Milioni di persone in gravi difficoltà non potranno più contare neppure su un “dignitoso” sostegno alimentare”. Ma, come sempre alla “Vergogna” istituzionale si sostituisce la grande coscienza dei volontari, anche calabresi e del cosentino che ribadiscono “il valore e la necessità del sostegno alimentare, primo passo del cammino di reinserimento sociale delle persone indigenti”. E, non avendo a disposizione che le loro braccia, la loro coscienza, la loro forza di volontà e lo spirito altruista, oltre ad aiuti economici, per chi può anche attraverso gli sms, il contributo più grand eche chiedono è “quello di partecipare generosamente alla “XVII Giornata Nazionale della Colletta Alimentare” che si terrà sabato 30 novembre davanti agli ipermercati e ai supermercati delle nostre città, facendo la spesa per chi è povero”. Così alla vergogna si sostituisce quello che realmente è lo specchio di questa nostra povera Italia.

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