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(VIDEO) Blitz di Greenpeace all’ecomostro di Saline Joniche. Attivisti scalano la ciminiera alta 174 metri

Calabria

(VIDEO) Blitz di Greenpeace all’ecomostro di Saline Joniche. Attivisti scalano la ciminiera alta 174 metri

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Gli ambientalisti questa mattina hanno iniziato la scalata della ciminiera della fabbrica alta 174 metri. Protestano contro la riconversione a carbone dell’ex polo chimico 

 

SALINE JONICHE (RC) – La ciminiera fa parte di un ex fabbrica che dovrebbe essere riconvertire in centrale a carbone nel cuore dell’area grecanica, al centro di 5 siti di interesse comunitari. Sulle macerie dell’ex Liquichimica dovrebbe nascere una centrale da 1.320 megawatt da costo di circa un miliardo di euro. Carbone pulito, tranquillizzano dalla Sei, la società italo-svizzera che dovrebbe realizzare l’investimento ma non per gli attivisti di  GreenPeace che stamattina hanno iniziato la scalata alla ciminiera alta quasi 175 metri.Contro questo progetto si sono anche i rappresentanti del Coordinamento dell’Area Grecanica No al Carbone, che da anni lottano contro la realizzazione della nuova centrale a carbone a Saline Joniche, denunciando lo scempio al territorio e l’ennesima minaccia fossile all’ambiente, al clima e all’economia che si vuole realizzare nella zona

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Un progetto assurdo, da costruire ex novo sulle macerie di un polo chimico mai entrato in produzione e soprattutto costoso in termini etici ed ambientali. Applicando ai dati tecnici del progetto di Saline la metodologia usata due anni fa dall’istituto di ricerca SOMO, che analizzava gli impatti dell’inquinamento delle centrali a carbone in Italia, scopriamo infatti che la realizzazione dell’impianto causerebbe 44 casi di morte prematura l’anno e danni economici (sanitari, ambientali, climatici) pari a 357 milioni l’anno! Come se non bastasse, dicono gli attivisti si tratta di un progetto che va avanti “a suon di minacce”: la società che intende realizzare l’impianto, la SEI, di cui sono principali azionisti il gruppo svizzero Repower (che sta abbandonando il progetto) e la multiutility italiana Hera, ha denunciato nei mesi scorsi tre attivisti dei No al Carbone, per aver diffuso delle vignette satiriche ritenute “lesive dell’immagine della società”.

In questo momento – dichiarano gli attivisti di Greenpeace – i nostri attivisti hanno appena finito di comporre la scritta “Stop Carbone”, lunga circa 70 metri, sulla ciminiera di un vecchio impianto industriale che dovrebbe essere riconvertito in una centrale a carbone. È una scelta anacronistica per il 2016, il Governo deve fissare subito una data certa e prossima per l’abbandono di questa fonte, la più sporca tra le fossili! Se vogliamo un futuro rinnovabile e pulito dobbiamo cambiare ADESSO!”

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L VIDEO DELLA PROTESTA

 

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