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“Caffè Letterario”, all’asta per 725mila euro. PrendoCasa: “Politica fa cassa o regala ai privati”

Area Urbana

“Caffè Letterario”, all’asta per 725mila euro. PrendoCasa: “Politica fa cassa o regala ai privati”

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Il comitato PrendoCasa denuncia, ancora una volta, i tanti immobili abbandonati da comune e Provincia; anziché venir utilizzati per arginare l’emergenza abitativa cittadina

COSENZA – Qualche giorno fa, il comitato PrendoCasa, denunciava la situazione riguardante la concessione gratuita di palazzo Caselli-Vaccaro al Centro internazionale di Studi telesiani bruniani e campanelliani “Alan Segondes” e “Giovanni Aquilecchi”; senza pensare minimamente alle tante emergenze abitative della nostra città.

Oggi si parla di un altro edificioin vendita: “Caffè Letterario”.

“Solo qualche giorno fa – scrive PrendoCasa – denunciavamo il paradosso relativo a palazzo Caselli-Vaccaro. Ovviamente nessuna risposta, ma tanto  imbarazzo a Palazzo dei Bruzi per chi credeva potesse passare inosservato questo regalo ai privati a discapito di chi soffre il bisogno casa in questa città.

Il programma di svendita del patrimonio pubblico targato Luciano Vigna continua, le politiche di austerità imposte dal governo e dall’Europa entrano in rotta di collisione con i tanti piaceri e patti stretti dall’amministrazione con i vari pezzi dell’imprenditoria e della politica locale. Bisogna fare cassa e lo si fa cercando di non pestare i piedi a nessuno con scelte che penalizzano i ceti meno abbienti. Un altro caso eclatante di svendita  è quello dell’ex deposito ferroviario, oggi “Caffè Letterario” stabile di 320 mq. ubicato tra piazza Matteotti e piazza Giacomo Mancini, occupato dai movimenti cittadini che ne fecero esperimento virtuoso di incontro e condivisione e che poi, malauguratamente,  fu fittato per anni.

Ora è vuoto e in vendita, base d’asta 725.000,00 euro.

Ci auguriamo che nessuno abbia presentato offerte e che venga utilizzato seriamente per attività sociali e culturali e non come mezzo di scambio per qualche favore che l’amministrazione deve rendere ai tanti gruppi di potere di questa città. Interessato dalla svendita non è ovviamente solo l’ente comunale, ma anche la Provincia di Cosenza.

palazzo-lecce

Palazzo Lecce

palazzo-serra

Palazzo Serra

All’interno del “Piano delle alienazioni dei beni immobili dell’ente” approvato dalla giunta provinciale Oliverio, rientrano diversi stabili.  “Palazzo Lecce”, ex ITC di via R. Montagna  superficie di 1.440 metri quadri e un valore di stima di 1.765.752 euro, “Palazzo Gallo” ex ITG di viale Trieste primo piano di 18,5 vani per un valore di stima di 1.203.600 euro e dell’ex ITC “Serra” di via Bendicenti, intero stabile per una superficie di 3.208 metri quadrati e un valore stimato sui 1.272.269,80 euro.

 

palazzo-fiordalisiRimane ancora inutilizzato e vuoto  l’ex convento delle Canossiane nel rione Massa, furono investiti  ben 3 milioni e 615 mila euro per la sua ristrutturazione. Un altro stabile interessato che si sta svendendo è palazzo Fiordalisi in Viale della Repubblica, importo a base d’asta 1.850.000,00 euro. Un immobile usato per 20 anni come “case-parcheggio” per famiglie in emergenza abitativa, “fittato dalla Curia al Comune” si diceva, sgomberato dopo un lungo contenzioso tra le parti ed oggi sventrato.

In questi giorni si apprende essere degli “Istituti Santa Maria in Aquiro”, una istituzione pubblica di assistenza e beneficenza, di proprietà della Regione Lazio. Perché adesso lo stabile non viene utilizzato per arginare l’emergenza abitativa cittadina? Di sicuro qualche consigliere/avvocato potrebbe illuminare la città rispetto alla storia, visto che ha gestito per molteplici anni il contenzioso.Quando affermiamo che l’emergenza abitativa non è terminata e che le risorse ci sono e sono sotto gli occhi di tutti lo facciamo con cognizione di causa, quindi.

In questa città e in tutta la provincia serve rispondere al bisogno casa, servono case popolari e politiche abitative strutturali e non emergenziali. Non sopporteremo che decine di immobili rimangano vuoti e che in migliaia siano costretti a vivere in strada o in condizioni di disagio assoluto.

Le istituzioni tacciono e le risposte non possono che arrivare dall’autorganizzazione.

La casa è un diritto e continueremo a riprendercelo”.

 

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