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(VIDEO E NOMI) Operzione “Borderland” maxi blitz tra Catanzaro e Crotone: 48 arresti, anche un vicesindaco

Calabria

(VIDEO E NOMI) Operzione “Borderland” maxi blitz tra Catanzaro e Crotone: 48 arresti, anche un vicesindaco

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Oltre 250 poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro, con il concorso del Servizio Centrale Operativo e reparti di rinforzo, hanno arrestato 46 persone su 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip, su richiesta della Dda del capoluogo calabrese diretta da Nicola Gratteri. In manette anche il vicesindaco di Cropani, Francesco Greco

 

CATANZARO – Quarantotto misure cautelari emesse a carico di altrettante persone accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso. I provvedimenti sono serviti a smantellare la cosca di ‘ndrangheta facente capo secondo le indagini alla famiglia Trapasso, egemone sul territorio di confine tra le province di Catanzaro e Crotone, e il gruppo collegato dei Tropea.

Le accuse in particolare sono associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni; tutti reati aggravati dalla modalita’ mafiose e dalla finalita’ di avvantaggiare l’organizzazione criminale oggetto delle indagini. Sono stati inoltre sequestrati beni ed imprese riconducibili agli indagati. I provvedimenti, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, hanno smantellato – si legge in una nota – la potente e pericolosa cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Trapasso – egemone sul territorio di confine ( da qui il nome dell’operazione “Borderland“) tra le provincie di Catanzaro e Crotone – e la ‘ndrina collegata dei Tropea.

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Il video dell’operazione scattata questa mattina

Dalle investigazioni sono emersi gli interessi delle cosche, con solidi legami con le cosche reggine e vibonesi oltre che con quelle crotonesi, sulle attivita’ economiche della zona, con riguardo particolare ai numerosi villaggi turistici, una fiorente attivita’ di esercizio abusivo del credito e di usura ed una capillare pressione estorsiva sugli imprenditori talvolta concretizzatesi nella apprensione dei beni delle vittime da parte della consorteria malavitosa. Gli inquirenti hanno anche evidenziato come il sodalizio sarebbe riuscito ad infiltrarsi negli apparati politico-amministrativi locali.

 

ARRESTI E INTERCETTAZIONI

Arrestato anche il vicesindaco di Cropani

La cosca Trapasso avrebbe partecipato alle ultime elezioni comunali di Cropani, avvenute il 26 maggio 2014, sostenendo direttamente Francesco Greco, detto Raffaele, attuale vicesindaco della cittadina. Nel corso delle indagini della procura di Catanzaro è emerso che la cosca Trapasso, ha imposto un totale controllo del territorio, oltre che attraverso una vera e propria “occupazione militare” dell’area di riferimento, anche attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti anche al mondo imprenditoriale ed a quello delle istituzioni.

E’ stato infatti registrato e documentato il condizionamento del voto amministrativo del maggio 2014 nel comune di Cropani, condizionamento finalizzato all’acquisizione di appalti e servizi pubblici che ha portato all’elezione, come candidato in una lista civica, del vice sindaco Francesco Greco, tratto in arresto poichè riconosciuto responsabile dall’Autorità Giudiziaria di concorso esterno all’associazione mafiosa.

Un fronte di particolare interesse per l’organizzazione mafiosa indagata è risultato quello imprenditoriale ed in particolare il campo dei servizi di gestione dei villaggi turistici rivelatosi uno strumento di consenso per l’organizzazione mafiosa investigata che e’ riuscita a reclutare un cospicuo numero di soggetti assoldandoli all’interno delle strutture ricettive con il sistema delle assunzioni fittizie, così da garantirsene la riconoscenza ed i servizi.

 

Quando la ‘ndrangheta condiziona la vita politica: “Ci prendiamo il vicesindaco”

Secondo il pubblico ministero Vincenzo Capomolla e i procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri, “gli esponenti del sodalizio hanno dato il loro apporto elettorale alla lista che sosteneva la candidatura a sindaco di Bruno Colosimo e al candidato Francesco Greco facendo conseguire l’esito voluto”. Nelle intercettazioni sono finiti gli interventi degli esponenti della cosca durante la campagna elettorale, con lo stesso vicesindaco che non ha avuto problemi a “vantarsi” dei sostegni ricevuti. Come nell’intercettazione nella quale lo stesso vicesindaco chiede di poter partecipare alla sfilata per la vittoria sedendo sul sedile anteriore dell’autovettura di Nana’ Trapasso, figlio di Giovanni, mentre in una seconda intercettazione con uno degli arrestati afferma: “Ci prendiamo il vicesindaco… lo dobbiamo prendere? altrimenti succede una guerra”.

 

Ed in effetti Greco fu nominato vicesindaco per la coalizione “Cropani e'” dopo avere conquistato 111 voti di preferenza, con la lista avversaria sconfitta per 99 voti di scarto”. Su quanto avvenuto a Cropani durante la campagna elettorale il gip Giulio De Gregorio che ha firmato l’ordinanza: “Non stupisce assolutamente che il devastante inquinamento mafioso del territorio del Comune di Cropani – scrive nel provvedimento – si sia risolto anche in un pesante condizionamento del voto elettorale delle consultazioni amministrative del 25-26 maggio 2014”, al punto che lo stesso giudice evidenzia come “la vittoria della lista del sindaco Colosimo è avvertita come una vittoria del clan”. Tra gli arrestati c’è anche Maurizio De Fazio, eletto in passato per tre legislature nel Consiglio comunale di Cropani, dove è stato anche assessore.

arresti

 

Imprese e società sequestrate: un maneggio,

La Direzione distrettuale antimafia, rispetto all’intestazione fittizia di beni, ha emesso un provvedimento urgente di sequestro di diverse società ed imprese eseguito dagli uomini della divisione polizia anticrimine di Catanzaro e dagli specialisti in indagini patrimoniali del Servizio centrale operativo della polizia di Stato. Nel mirino sono finiti, fra l’altro, un esercizio ricettivo, un maneggio ed una società per la distribuzione di slot machines e, in particolare, le societa di servizi attraverso le quali la cosca controllava di fatto la gestione delle attività interne ad importanti villaggi turistici della zona, monopolizzando tutto ciò che ruotava attorno alla manutenzione e alla ristorazione, le forniture di generi alimentari e pesantemente condizionando ogni tipo di servizio.

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Il clan e l’ossessione per le feste religiose

I componenti della cosca Trapasso, arrestati questa mattina nell’operazione denominata “Borderland†erano soliti partecipare ai festeggiamenti della Madonna di Polsi a San Luca, nel Reggino, noti per essere occasione di incontro tra esponenti delle diverse organizzazioni malavitose della Calabria. La partecipazione alle feste religiose sarebbe stata per gli esponenti del clan una vera e propria ossessione, al punto che, oltre a parteciparvi, avrebbero direttamente organizzato le cerimonie religiose dei luoghi di propria influenza, a partire proprio da San Leonardo di Cutro, nel Crotonese. La squadra mobile ha evidenziato “i rapporti privilegiati†della cosca Trapasso con le più potenti cosche della intera regione che sono attestati, oltre che dalla documentata partecipazione a summit di mafia, anche dalla presenza, registrata nel corso delle indagini, di rappresentanti della famiglia a sontuosi banchetti svoltisi in occasione dei matrimoni di alcuni appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta delle diverse provincie calabresi, tradizionalmente opportunità anche per il conferimento di cariche, per il consolidamento di alleanze e l’eventuale pacificazione di contrasti.

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