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Criticavamo i Sindaci ma sono sicuramente meglio dei Commissari
Certo rimpiangere un sindaco ce ne vuole.
Ma, quello che succede in molti comuni commissariati, ti porta a rivalutare ance il sindaco più “sgangherato” che la storia repubblicana abbia potuto conoscere. In molti casi sono vice prefetti o segretari comunali, nominati dal Prefetto per ristabilire “ordine” all’interno dei bilanci comunali, per la verità sempre tirati anche oltre la soglia limite della legge. Al commissario, vengono assegnati tutti i poteri: del Consiglio, della Giunta e del Sindaco. Un uomo (o una donna) con un accentramento di poteri illimitato e, meno male, limitato nel tempo. Certo questi poteri dati in mano ad un politico, magari lo porterebbero a vendersi la città, (è solo un’assurdità che mi fa venire in mente Totò che si vende la fontana di Trevi), ma da qui a tirare la cinghia facendo quadrare, a tutti i costi i conti, anche se la città crolla: è il paradosso. Prendiamo ad esempio Rende. Buche sulle strade ad ogni metro che rendono pericolosissima la transitabilità; semafori che ormai non “dicono” più nulla con le lampadine fulminate e non funzionati, tanto che si passa ad intuito; le strutture prima gestite dal comune con contributi, stanno per chiudere… eccetera eccetera. Questo perché il regime di commissariamento deve portare alla quadratura dei conti. E allora, se questa è la garanzia commissariale, per favore ridateci i sindaci. Non me ne vogliano i Commissari, certo non critichiamo le loro capacità gestionali, ci mancherebbe altro, pieno rispetto, ma solo la rigidità dei loro compiti, peraltro “prescritti” dalla legge.



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