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Unical, studenti e docenti chiedono ‘la testa’ di Crisci: “Magnifico Rettore dimettiti!”

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Unical, studenti e docenti chiedono ‘la testa’ di Crisci: “Magnifico Rettore dimettiti!”

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mirocle crisci

Bagno di folla in un’assemblea all’Unical, con professori, studenti, ricercatori e PTA, nella quale è stato approvato un documento che boccia l’operato del Rettore e ne chiede le dimissioni

ARCAVACATA (CS) – Crisi all’Unical, quello che doveva essere un normale incontro-dibattito, per discutere sul futuro dell’Università della Calabria, si è trasformato in una ‘protesta’ contro il Rettore. Parole chiare e precise hanno concluso l’assemblea, (talmente partecipata che ha costretto tutti i partecipanti a spostarsi in un’aula più grande, nella consolidata 29B) con una richiesta esplicita: “Magnifico Rettore Gino Mirocle Crisci, dimettiti!”

Crisci ne è uscito totalmente sconfitto dalla sfiducia dimostratagli, non solo dagli studenti, ma anche da un gruppo di docenti che nelle precedenti elezioni ne aveva invece sostenuto la candidatura a Rettore, ed ora ne chiede ‘la testa’, totalmente deluso “dall’inadeguatezza” e dalle “cattive scelte” dello stesso.

Professori, studenti, ricercatori e PTA, hanno risposto alla chiamata di Nuccio Ordine, Guerino D’Ignazio, Paolo Veltri e Raffaele Perrelli. Docenti da tempo in disaccordo con la gestione di Crisci che oggi viene accusato di aver disatteso i principali impegni assunti nel programma elettorale.

A dare il via all’assemblea Ordine, subito all’attacco accusando il rettore di inadeguatezza, sia sul piano politico che amministrativo: “i discorsi superficiali del Rettore in occasioni pubbliche offendono la comunità universitaria; offendono le regole, ma pure la grammatica e la sintassi” (facendo anche riferimento alla campagna referendaria sul Sì portata avanti dal Rettore, all’interno dell’Unical). Ma non finisce qui, Ordine ritiene Crisci responsabile di una gestione verticistica, autoritaria, irrispettosa delle prerogative del Senato accademico e priva di trasparenza. 

Le manda a dire, anche, D’Ignazio, ex pro rettore, che manifesta però, maggiore preoccupazione per il futuro dell’Unical: rischia un declino inarrestabile, segnato dal numero degli iscritti molto in calo, dalla ricerca ferma, ecc. Tutti fattori che l’attuale leadership sembra non essere in grado di ‘risollevare’ .

Poi è il turno proprio di quelli che avevano sostenuto la candidatura di Crisci, che oggi invece, esprimono perplessità. Giordano, che ha spiegato come avendo l’ateneo alcuni debiti con Equitalia, non può, per questa ragione, partecipare ai bandi per attingere a nuove risorse economiche. 

Perrelli  che ha dichiarato: “Un programma di moralizzazione dell’università che è finito nelle mani di un’oligarchia. Il rettore più uno o due consiglieri d’amministrazione decidono per tutti. Ci ha preso in giro, ne prendo atto, non mi vergogno di averlo votato ma oggi sono più orgoglioso di questa presa di distanza che di quel voto“. 

O ancora Veltri, Rubino, Greco, Nocito, Giordano e tanti altri; più di trenta interventi che si sono alternati, anche, con studenti e ricercatori, ma il succo è sempre lo stesso: “Riformare lo Statuto”, Programma elettorale non rispettato”, “Presenza di una deriva verticistica”, “rilanciare l’Unical ed arrestare il declino”.

Tutte critiche racchiuse in un documento approvato a fine incontro, dove in concreto, si è richiesto al Rettore Crisci esplicitamente di dimettersi.

Ora sui social esplodono i commenti e gli studenti si domandano:

commenti

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Bisognerà attendere le decisioni del Rettore Crisci: accoglierà la proposta di farsi da parte? A lui l’ardua sentenza.

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