Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Centrale Mercure, tir in protesta bloccano la Salerno – Reggio Calabria

Archivio Storico News

Centrale Mercure, tir in protesta bloccano la Salerno – Reggio Calabria

Pubblicato

il

ee2192626ca474342db66064b8cf8955

COSENZA – Non intendono perdere il proprio posto di lavoro per una ‘mera’ questione ambientale.

Un lungo corteo di camion sta rallentando il traffico sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Mormanno (CS) e Lauria Sud (PZ). Si tratta di una protesta conseguente alla chiusura della centrale Enel a biomasse del Mercure, che sorge tra Laino Borgo (Cs) e Rotonda (Pz), tra Calabria e Basilicata. A protestare sono i trasportatori delle biomasse che hanno dichiarato, a partire da oggi, lo stato di agitazione, con una serie di manifestazioni che si svolgeranno a cavallo delle due regioni, per denunciare le ripercussioni che la chiusura dell’impianto avra’ sull’indotto nella zona.

 

Il comitato del si alla centrale che ha annunciato lo stato di agitazione a partire dalla giornata di oggi dichiara che “Le ulteriori ultime vicissitudini  burocratiche che hanno portato alla fermata forzata della produzione di energia elettrica della centrale Enel del Mercure hanno assestato un durissimo colpo al lavoro e allo sviluppo di tutta la Valle. Dopo 13 anni di procedimenti amministrativi, anziche’ verificare la bonta’ del progetto, si continua a cavillare su chi e come doveva approvarlo. Il decreto annullato distrugge migliaia di posti di lavoro in un’area nella quale la disoccupazione regna sovrana con tassi piu’ alti del resto d’Italia. La centrale ha funzionato producendo energia verde per 6 mesi prima di essere fermata. In questi mesi gli enti preposti hanno effettuato controlli sul rispetto dei limiti di rumorosita’ e sui limiti di emissione per l’ambiente. I dati ambientali sono piu’ che rassicuranti ma vengono taciuti. In queste relazioni pubbliche, tenute volutamente nascoste dalle due amministrazioni comunali, si evince – secondo il comitato – chiaramente che i livelli di rumorosita’ non superano mai i limiti imposti dalla legge. Stesso discorso per il monitoraggio ambientale. Dalla relazione dell’Arpa Basilicata si legge infatti che “le concentrazioni dei parametri monitorati risultano di molto inferiori rispetto ai valori limite. Ne viene fuori – scrive il Comitato – che ai cittadini degli unici due Comuni contrari alla centrale sono state raccontate in tutti questi anni solo fandonie. I dati ambientali dimostrano chiaramente che la centrale non e’, non e’ mai stata e mai sara’ un pericolo per l’ambiente e la salute del nostro territorio ma si decide, a colpi di carta bollata e ricorsi, di tenerla ferma arrecando un danno incommensurabile a molti cittadini e imprese locali che stanno per fallire”

 

Ma se da un lato c’è chi vuole mantenere il proprio ‘posto’, costi quel che costi, dall’altro c’è chi difende il diritto alla salute della comunità del Pollino. “Ancora bugie, sempre bugie. Ma quali posti di lavoro – dichiarano gli ambientalisti contrari alla presenza della centrale – . Il guadagno enorme è del Consorzio del legno e dei suoi capi, nel nostro territorio vi sono pochi posti di lavoro già esistenti e tanti posti di lavoro perduti nell’agricoltura e attività turistiche. Basta con questa vergogna. La centrale del Mercure è illegittima perché si basa su un ‘autorizzazione illegittima. Noi lottiamo contro una centrale a biomassa di 41 megawatt dentro il Parco del Pollino, centrale che ha funzionato per 30 anni prima a lignite e poi a gasolio e i malati che si contano nella zona della centrale sono devvero tanti”.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA