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Rifiuti: Cosenza è la provincia più ‘differenziata’, ma regna il caos

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Rifiuti: Cosenza è la provincia più ‘differenziata’, ma regna il caos

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COSENZA – Il report Arpacal sui rifiuti premia il capoluogo bruzio, come la città calabrese più efficiente nel settore della differenziata.

I dati fotografano la situazione all’inizio del 2013 data in cui il Comune di San Fili risulta essere il più virtuoso della regione con il 72,66% dei rifiuti che vanno in differenziata. A pochissima distanza segue Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, con il 72,61%, Vaccarizzo Albanese, in provincia di Cosenza, con il 63,46% di raccolta differenziata e Bocchigliero con il 61,92%. Tra le province più virtuose, rimane in testa Cosenza con 20,14% (+6.76 % rispetto all’annualità precedente), seguita da Catanzaro con 15,93% (+3.98% rispetto al 2011) e Reggio Calabria con 13,53% (+4,97%). In totale, la Calabria segna un +4,73% di raccolta differenziata, passando dall’11,61% del 2011 al 16,34% del 2012; un miglioramento sensibile, considerato anche il calo di rifiuti urbani complessivamente prodotti (730mila tonnellate del 2012 rispetto alle 886 mila tonnellate del 2011).

 

Sul versante opposto, rimane pressoché invariata, 115 comuni su 409 pari al 28,05% , la percentuale di comuni che non hanno trasmesso all’Arpacal le informazioni richieste per realizzare il report sulla differenziata. Per l’anno 2012, quindi, in base ai dati acquisiti la percentuale regionale di raccolta differenziata si attesta all’16,34%. Ecco le percentuali di raccolta differenziata, suddivise per aree provinciali: Catanzaro 15,93% ( + 3.98% rispetto a 2011), Crotone 11,41% ( – 0,33% rispetto a 2011), Cosenza 20,14% (+ 6.76% rispetto a 2011), Reggio Calabria 13,53% (+ 4.97% rispetto a 2011), Vibo Valentia 13,36% (+0.26 % rispetto a 2011). Tra i dati che emergono dal Report Rifiuti, infine, eccone alcuni riferiti alle altre principali città del cosentinoi: Castrovillari 52,71%, Corigliano 16,02%, Paola 18,40%, Rossano 22,99%. 

 

Nel frattempo in citttà, come denunciato dalla segreteria della CGIL Cosenza, “la questione dei rifiuti sta diventando veramente intollerabile. Il buon lavoro delle maestranze viene messo in discussione da una gestione scellerata della Regione Calabria incapace di metter ordine. La città di Cosenza ha intrapreso un percorso virtuoso, soprattutto da quando è partita la raccolta differenziata. Ma ciclicamente i cittadini vengono demoralizzati a causa dell’impossibilità per le aziende che gestiscono il servizio di sversare i rifiuti prodotti nelle discariche ormai stracolme, e così uscendo di casa il desolante spettacolo dei  sacchetti della spazzatura sparsi per le vie della città si ripropone con grande frequenza. Pensavamo che la fine della fase commissariale in Calabria avrebbe portato dei benefici, invece per il momento non vi è nessuna prospettiva, eccezion fatta per la brillante idea di pagare affinché la spazzatura venga acquistata e trattata in altre regioni o addirittura in altri paesi europei con costi esorbitanti a carico dei contribuenti. 

 

L’unica  azione rivoluzionaria – continua la CGIL in una nota – sembra essere la costruzione di nuove discariche mentre quelle già esistenti crollano sotto la pioggia. Politica vecchia, superata dalla storia ma purtroppo perseguita da una regione che, pur spendendo centinaia di milioni di euro, lascia città civili come Cosenza in queste condizioni. Attualmente attraverso gli studi e le nuove tecnologie è possibile valorizzare totalmente qualsiasi tipo di rifiuto, rendendolo alla fine del ciclo del trattamento, una risorsa. Per questo dobbiamo fare in modo che tutti sappiano che ci sono delle alternative alle vecchie politiche relative al ciclo dei rifiuti e conseguentemente la trasformazione dei rifiuti in risorsa non può essere considerata un’utopia, ma una  scelta praticabile e praticata. Sostenere questo tipo di approccio è un dovere morale per la regione Calabria”. 

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