Archivio Storico News
Rifiuti. Rizzuti, ex assessore di Rende: “Da noi i servizi funzionano”. Ma è proprio così? (FOTO)
RENDE (CS) – La situazione dei rifiuti a Cosenza, è un problema legato alla mancanza di un sito nel quale conferire, in quanto la discarica di Pianopoli (che potrebbe riaprire domani) di fatto è ancora chiusa.
Ma in questa discussione, vogliamo riprendere una dichiarazione di Eraldo Rizzuti, ex assessore all’ambiente del Comune di Rende, pubblicata questa mattina sul quotidiano “L’Ora della Calabria”. Rizzuti infatti, nel pieno di un’emergenza rifiuti che arriva da più parti, ha sottolineato con vigore ed entusiasmo il funzionamento della raccolta differenziata a Rende, che pertanto, è una città pulita e curata. “Quando si lavora con serietà e si programma l’azione amministrativa nell’interesse dei cittadini – ha detto Rizzuti – i risultati si ottengono”. L’ex assessore sottolinea inoltre: “anche se negli ultimi due anni è diminuita l’attenzione dell’amministrazione al problema, l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto e superato”. Probabilmente però, le criticità del territorio non sono poi così note e il fatto che ormai il municipio, commissariato, si trovi nel bel mezzo dell’area verde di Quattromiglia e non nel centro storico, fa si che gli amministratori, ex e non, abbiano dimenticato quell’area dove la differenziata non esiste, ma esiste invece il degrado e la sporcizia. Pertanto la domanda è questa: di quale Rende sta parlando Rizzuti? Sicuramente non della stessa, espressa dalle nostre foto… che sono state scattate proprio a Rende. E se è vero che il 50% del territorio è coperto dal servizio di raccolta differenziata, buona parte del restante, è coperto da zone diventate discariche a cielo aperto. Quel verde tanto curato davanti la sede del Municipio rendese, ha forse più dignità di queste aree verdi? Probabilmente la raccolta differenziata funzionerà pure, ma chi deve smaltire copertoni, materassi, televisori, sanitari, lastre di vetro e quant’altro, preferisce farlo nelle campagne rendesi. Tanto chi se ne accorge? Il Comune certamente no!
{imageshow sl=80 sc=3 /}



Social