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Festa della Liberazione: in Calabria spostata al 25 maggio

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Festa della Liberazione: in Calabria spostata al 25 maggio

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Oggi è la festa della Liberazione. Si, bella scoperta direte voi.

Ma, ogni anno a questa festa si dovrebbe dare un significato particolare perché ognuno, in cuor suo, ha qualcosa da cui liberarsi. La Calabria, per la verità, ha tantissime “zavorre” ma, rifacendoci al detto che “chi s’accontenta gode”, andiamo per priorità. Penso che nell’immediato i calabresi vorrebbero liberarsi di un presidente della Regione che, da condannato, invece di dimettersi tenta la scalata all’Europa e lo fa da presidente in carica per “sfruttare” i “favori” del potere. Magari, i calabresi vorrebbero liberarsi anche della sua “Corte”certo fatta anche da persone Gentili. Come sempre, la storia farà il suo corso: per questa “liberazione” sarà ricordato il 25 maggio 2014. Se stringiamo lo sguardo spostandoci a Cosenza, fra i primi in graduatoria troviamo il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gianfranco Scarpelli, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Cosenza sugli incarichi d’oro all’asp. La stessa in cui figura il figlio del senatore Tonino Gentile, l’avvocato Andrea. Una vicenda che è costata cara allo stesso senatore, costretto a lasciare l’incarico di sottosegretario dopo la “scandalosa” telefonata fra l’editore de L’Ora della Calabria Citrigno e l’imprenditore stampatore Umberto De Rose. Presumibilmente gli strascichi della vicenda stanno portando alla liquidazione de L’Ora della Calabria. Qui, il gip presso il tribunale di Cosenza aveva disposto l’interdizione dai pubblici uffici per due mesi a carico del direttore generale dell’asp Gianfranco Scarpelli. Sembrava tutto fatto e che, dopo il provvedimento del Gip fossero automatiche le dimissioni: niente di più sbagliato. Ieri, nelle redazioni è arrivato un comunicato dai toni trionfalistici dove Scarpelli annuncia che arriva nuova attrezzatura per le strutture sanitarie del cosentino. Purtroppo quella di Scarpelli non è una carica elettiva ma, per liberarci di lui ricordiamoci chi l’ha seduto su quella poltrona. Buona liberazione.

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