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Rapporto Bankitalia: la Calabria prima regione per numero di disoccupati
CATANZARO – Diminuiscono ancora gli occupati in Calabria.
Lo rileva il rapporto annuale di Bankitalia che segnala un calo del 6,9% rispetto al 2012. La flessione – documenta il rapporto sull’economia regionale presentato oggi a Catanzaro – è stata maggiormente accentuata nella seconda parte dell’anno. L’occupazione della popolazione in età lavorativa, che va quindi dai 15 ai 64 anni, è scesa al di sotto della soglia del 40%, raggiungendo il 39%. Questo dato pone la Calabria come ultima regione in Italia per l’occupazione. Il numero degli occupati è sceso sia tra gli uomini che fra le donne. Per i giovani, invece, tra i 15 ed i 34 anni, si registra una riduzione del 14%. Gli occupati sono calati in misura superiore tra i soggetti con bassi livelli di istruzione, per i laureati, invece, si evidenzia un calo del 4,9%. L’offerta del lavoro si è ridotta del 3,3% rispetto al 2012, dato superiore rispetto a tutto il Mezzogiorno e all’Italia. I disoccupati hanno raggiunto il numero di 151mila, pari al 22,2% delle forze di lavoro.
La metà dei disoccupati calabresi è rappresentata da ex occupati in cerca di lavoro. La disoccupazione è cresciuta in tutte le fasce d’età ma tra i più giovani ha registrato il livello storicamente più elevato, pari al 56,1%. I Neet, i giovani tra i 15 e i 34 anni che non hanno un impiego né lo cercano, raggiungono il 40,1%. Su questo ha un peso anche la riduzione degli immatricolati all’università che, secondo i dati raccolti da Bankitalia, sono stati 11mila, con un calo del 31,3%. “Il Rapporto sull’economia della Calabria è negativo e abbiamo riscontrato una riduzione dell’occupazione, degli investimenti ed un calo generalizzato in tutti i settori”. Lo ha detto il direttore della filiale di Bankitalia di Catanzaro, Luisa Zappone in occasione della presentazione del documento al Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali del Campus dell’Università Magna Grecia.
“Abbiamo cercato di trovare dei settori – ha aggiunto Zappone – per cui si possa parlare di ottimismo e ci siamo focalizzati sul settore e sull’industria dell’agroalimentare. Settori su cui investire per un maggiore sviluppo. In questo ambito abbiamo riscontrato un aumento del fatturato ed un aumento dell’esportazione all’estero“. “Quello che risulta dal rapporto – ha sostenuto Speziali presidente di Confidustria Calabria – è un gravissimo disagio sociale. Per contrastarlo serve una nuova classe dirigente capace di interpretare i bisogni dei cittadini. Le banche, inoltre, devono tornare a fare le banche sostenendo gli sforzi delle imprese. Infine, la Calabria, ha un forte bisogno di legalità”. Durante l’iniziativa la direttrice regionale della Banca d’Italia Luisa Zappone ha detto che, in un quadro generale estremamente difficile, dai settori dell’agroalimentare e della cultura possono provenire concreti e utili segnali di ripresa; ha evidenziato anche che la cultura contribuisce per il 15 per cento nella realizzazione del prodotto interno lordo della Calabria e che la riapertura della sala dei bronzi del Museo di Reggio Calabria e le mostre su Mattia Preti hanno stimolato l’economia regionale. e regionali, sottolineando l’importanza di questo settore nella formazione del prodotto interno lordo”. Nola, vice presidente di Granarolo spa, ha attribuito, nel suo intervento, “gran parte della responsabilità alla classe politica”, aggiungendo che sui temi delle emergenze “è necessario un confronto e non uno scontro come invece è avvenuto negli ultimi anni”. Sulle imprese Nola ha sottolineato come queste “vengano in Calabria se ci sono le condizioni minime per poter lavorare e oggi non ci sono”.



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