Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Saggio di fine anno per la Dirty Dancing: va in scena il Ballo a Cappella

Archivio Storico News

Saggio di fine anno per la Dirty Dancing: va in scena il Ballo a Cappella

Pubblicato

il

bbde7271ceaaa53184a0368b79584735

LUZZI (CS) – Ieri sera all’anfiteatro di Luzzi, strapieno, con gente che stupita è stata in piedi per oltre due ore, si è andati oltre “l’ordinario” e, non poteva essere altrimenti: era di scena la Dirty Dancing.

Era di scena la scuola di ballo del maestro Romeo Renne che presentava il saggio spettacolo di fine corso, “Alegria” dal sottotitolo “nel blu dipinto di blu” per omaggiare, come ha ricordato Werner Altomare che presentava la serata, il grande Domenico Modugno, nel ventennale della sua morte. Alegria per dire allegria: “Alegría Come un lampo di vita; Alegría Come un assalto di gioia”. Traducendo in lingua originale il Cirque du Soleil: “Alegría Como un asalto de felicidad”. Se la felicità, se l’allegria è dentro nulla e nessuno riesce a contenerla, inevitabilmente, semplicemente: esplode. Ed è proprio quello che è successo sul palco dell’anfiteatro di Luzzi fra gli applausi generali e, tutti in piedi a sostenere il “ballo a cappella”. Certo, ho scritto bene: “il ballo a cappella”. Qualcosa di “perfettamente” sconosciuto, andato in scena su quel palco, senza essere stato provato, studiato o banalmente pensato. All’ultimo ballo, dopo circa tre ore d’intenso e professionale spettacolo, nonostante tutto, il gruppo elettrogeno smette di funzionare: si spengono le luci e la musica tace, mentre sul palco si balla e sulle gradinate la scenografia è d’altri tempi: il panico. Non di certo per i ragazzi di Romeo Renne che s’inventano qualcosa d’inimmaginabile: il ballo a cappella. Per nulla turbati da quell’incalcolato black out, con uno sguardo d’intesa fra i ragazzi sul palco e i loro colleghi sulle gradinate pronti al gran finale, ecco l’incredibile: senza luci, senza musica, i ragazzi, solo guardandosi negli occhi e mettendo in “campo” la professionalità trasmessa ed acquisita, iniziano a muoversi con un sincronismo perfetto, che unisce il palco alle gradinate, con quell’armonia dei movimenti che “costringe” quel migliaio di spettatori ad alzarsi in piedi e ad accompagnarli con gli applausi. E’ il delirio, per dirla con la definizione del termine: “qualcosa che non può essere spiegata”. Certo, se qualcuno aveva immaginato un finale “diverso” è rimasto molto deluso. Quello appena raccontato è lo straordinario di una serata straordinaria messa in “scena” dalla Dirty Dancing del Maestro Renne e dai suoi allievi. Lo spettacolo è iniziato col “Blu” di Modugno e con lui mi piace concludere: “E continuo a volare felice più in alto del sole ed ancora più su”…….

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA