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Metro leggera, il caso arriva in Parlamento: interrogazione per capire la ‘verità’ sui fondi

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Metro leggera, il caso arriva in Parlamento: interrogazione per capire la ‘verità’ sui fondi

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L’europarlamentare Laura Ferrara interroga la Commissione europea: scava nei conti destinati alla realizzazione della Grande opera.

 

BRUXELLES – È davvero ancora necessario il grande progetto della metropolitana leggera che dovrebbe collegare Cosenza e Rende fino all’Università della Calabria? In molti pensano che non lo è e che sarebbe più utile ridestinare i fondi su progetti conformi alle reali esigenze del territorio; fra questi anche Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle che ha inviato apposita interrogazione alla Commissione europea. “Il ‘No Metro’ del MoVimento 5 Stelle è convinto – afferma la Ferrara – non possiamo permettere che 160 milioni di euro vengano sperperati per un’opera la cui realizzazione e mantenimento graveranno esclusivamente sulle tasche dei cittadini senza portare alcun beneficio. La Regione Calabria rimane sorda di fronte il forte dissenso popolare verso la Metrotranvia, i sindaci dei Comuni coinvolti, Cosenza e Rende, pur dichiarando più volte l’insostenibilità economica e ambientale dell’opera, continuano a cambiare continuamente idea.

ferrara-lauraHo espresso in un’interrogazione alla Commissione tutti i dubbi sulla reale utilità della metro vista l’ingente somma che si andrebbe ad investire per un intervento smisurato rispetto al bacino di utenza che prevede di servire. Inoltre il Grande Progetto è spalmato sia sulla programmazione 2014 – 2020 (esecuzione dei lavori e messa in esercizio dell’opera), che su quella precedente, 2007 – 2013 (predisposizione della progettazione di livello esecutivo), così come comunicava la stessa Autorità di gestione alla Commissione. Nella stessa interrogazione chiedo quindi qual è l’ammontare di spesa investito al 31 dicembre 2015 e quanto è stato utilizzato successivamente. Alla luce delle modifiche avvenute dalla data di presentazione del progetto, settembre 2012, si chiede se non sia necessario un riesame della qualità del progetto condotto da esperti indipendenti, così come previsto dall’art.101 comma 1 lettere d) e) f) i) del Reg.UE13030/2013.

Non ci arrendiamo – conclude la pentastellata – la Commissione dovrà chiarire in modo definitivo che il finanziamento previsto per la metro, conformemente a quanto dispone l’art.30 del Reg.UE 1303/2013 in tema di modifica di programmi, è destinabile verso altre azioni, così da mettere a tacere chi oggi fa propagande con una possibile perdita del finanziamento. Fondamentale sarà anche la risposta della Commissione circa la richiesta di una rivalutazione dell’analisi dei costi-benefici, compresa un’analisi economica e finanziaria e una valutazione dei rischi. Non sarebbe difficile pensare di spostare le somme verso un’idea di mobilità che rispecchi realmente e concretamente le esigenze del territorio”.

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