In Evidenza
In libertà i fratelli accusati di far lavorare dei rifugiati dodici ore nei campi per quindici euro al giorno
Gli ospiti del centro di accoglienza avrebbero raccolto le fragole prima che la legge che punisce anche il datore di lavoro entrasse in vigore.
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Migranti, centri di accoglienza e lavoro nero. Nei giorni scorsi sono state depositate in cancelleria le motivazioni che hanno portato alla scarcerazione di due fratelli imprenditori silani rappresentati dall’avvocato Gabriele Volpe. Si tratta di Gianpaolo e Fulvio Serra accusati in concorso di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Un reato che è stato regolamentato da pochissimo tempo, con l’entrata in vigore della legge n. 199 del 29 novembre 2016 che ha esteso la punibilità anche al datore di lavoro. Ma i sette ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria Santa Lucia di Spezzano Piccolo che pare lavorassero per l’azienda agricola La Sorgente, di proprietà della famiglia Serra, avrebbero prestato servizio prima di quella data. Le informazioni raccolte al fine di valutare la posizione dei due fratelli finiti agli arresti domiciliari nel maggio scorso a seguito di un blitz dei carabinieri presso le loro residenze hanno collocato il termine dei lavori dei braccianti, prima che la legge venisse varata, ovvero nel mese di ottobre. Poi pur permanendo nella struttura non avrebbero lavorato, ma sarebbero rimasti sono in veste di ospiti della famiglia Serra. Le fragoline di bosco, che i migranti raccoglievano infatti in Sila non crescono dopo la fine di ottobre quando le temperature in montagna iniziano a sforare sotto lo zero.
Sulla base di queste prove i due imprenditori agricoli titolari dell’azienda La Sorgente arrestati nel corso dell’0perazione denominata Accoglienza sono quindi stati rimessi in libertà. Da quanto emerso i migranti stavano nei campi dalle 6.00 del mattino alle 18.00 per un salario che variava dalle 10 alle 20 euro al giorno. In totale violazione quindi sia dell’orario di lavoro sia della retribuzione oraria giornaliera di 6,63 euro prevista per gli operai agricoli. I responsabili dei tre Centri di Accoglienza Straordinari, tra cui Scarcella Luca a cui i due imprenditori agricoli si erano rivolti per ingaggiare braccianti da impiegare nella raccolta soprattutto di fragole, patate e pomodori invece dovranno rispondere della manipolazione dei fogli presenza dei rifugiati eseguite per ottenere i finanziamenti previsti dalla legge a sostegno della struttura di accoglienza, circa 35 euro al giorno per ciascuno. Il tutto, si legge nelle osservazioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro. avveniva sottoponendo i richiedenti asilo polito principalmente senegalesi, nigeriani e somali “a condizioni di sfruttamento”, “approfittando del loro stato di bisogno” e in più, come affermato da un ex dipendente del Centro di Accoglienza, “senza nessuna forma di garanzia e salvaguardia sulle loro persone”.
LEGGI ANCHE
Caporalato nei centri d’accoglienza, operazione all’alba in Sila: 14 misure cautelari
(FOTO – VIDEO – NOMI)




Social