Manca personale agli sportelli: indetto sciopero delle Poste, fino al 19 agosto

Sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive in tutta la Calabria, con eccezione del 31 luglio giorno di scadenza della dichiarazione dei redditi.

COSENZA – Il segretario provinciale del SLP – Cisl di Cosenza, Luigi Russo denuncia una serie di problemi che il sindacato aveva posto all’attenzione dei vertici locali di Poste – a tempo debito – per prevenire le ripercussioni negative sui clienti, sui dipendenti e sul servizio. “Prima tra tutti – si legge in una nota – l’annosa e irrisolta carenza di personale agli sportelli finalmente accertata e confermata anche dall’Azienda. Entrambe le Filiali: Cosenza e Castrovillari, risultano bisognevoli di nuovi applicati agli sportelli. La mancanza di sportellisti, oltre a creare disagio nella normale erogazione dei servizi, genera lunghi tempi di attesa per i clienti e disagi tali da mettere in ginocchio l’intera filiera aziendale. Una criticità così diffusa e capillare si percepisce ovunque, su tutto il territorio provinciale e soprattutto nei paesi che insistono sulle fasce costiere. Infatti, è notorio che tali centri balneari sono mete turistiche privilegiate di migliaia di vacanzieri (soprattutto stanziali in quanto proprietari di seconde e terze case), che la popolazione in tali zone si decuplichi e che pertanto aumenti in modo esponenziale la richiesta di servizi agli sportelli degli Uffici Postali. Un’Azienda “normale”, in considerazione di quello che non è un evento inaspettato o imprevedibile, ma una situazione ordinaria e storicizzata, si prepara e si organizza per fronteggiare l’evento, ne sfrutta l’opportunità e si prodiga per garantire livelli accettabili di quel servizio pubblico e universale al quale ancora è vincolata. Poste Italiane, al contrario, si distingue per essere l’unica azienda sul territorio nazionale ad andare “contro corrente”.

Nel periodo di massima affluenza e richiesta di servizi, chiude sportelli, razionalizza Uffici, sopprime doppi turni e limita al minimo il presidio all’interno delle strutture postali in cui i pochi addetti, con affanno e sacrificio, sono costretti a fronteggiare situazioni soccombenti per quantità, qualità e risultati. Condizione che si riscontra in tutta la regione Calabria ma che nella provincia di Cosenza assume connotati di somma urgenza anche per i possibili risvolti in termine di ordine pubblico. Infatti non è “novità” che spesso e sovente negli Uffici Postali si registrino situazioni di caos, tensione tra clienti e dipendenti, alterchi, inopinate offese e gratuiti epiteti rivolti agli incolpevoli lavoratori. Tutti gli attori della vicenda hanno ragione: il pubblico che pretende un servizio celere ed efficiente, i dipendenti che chiedono condizioni ed organizzazioni di lavoro sufficienti per renderlo. Purtroppo, Poste Italiane, incoerente con la pubblicità di efficienza propagandata, disattende ad entrambe le istanze. Anche nel settore del recapito della corrispondenza si registrano condizioni di precarietà da addebitare esclusivamente alla scelta aziendale di erogare la distribuzione della corrispondenza a giorni alterni. Da queste ragioni nasce la protesta dell’intera categoria dei postali per dare ai cittadini della provincia di Cosenza un servizio migliore, rafforzare i presidi di Poste sul territorio anche per creare possibile nuova occupazione in una provincia in cui le opportunità di lavoro languono e nella quale si rischia di perdere anche quelle esistenti. Ai cittadini chiediamo scusa, ma non avevamo scelta, le abbiamo tentate tutte. Così come abbiamo avuto il sostegno della popolazione per scongiurare la completa privatizzazione dell’Azienda, chiediamo supporto a garanzia e sviluppo del servizio postale nella provincia di Cosenza ed in Calabria.”