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Intimidazione ai danni di un giornalista, si indaga sull’attività professionale
REGGIO CALABRIA – A ricevere le ‘attenzioni’ di persone non ancore identificate è stato Consolato Minniti caposervizio della redazione di Reggio Calabria del Garantista.
Ignoti hanno squarciato la carrozzeria dell’auto del giornalista parcheggiata nei pressi della propria abitazione. Un taglio sul lato passeggero, all’altezza della ruota, lungo circa dieci centimetri praticato con uno strumento da taglio. il cronista 31enne ha quindi denunciato l’accaduto ai carabinieri il chiaro gesto intimidatorio subito nella notte di ieri. Consolato Minniti da diversi anni scrive di cronaca nera e giudiziaria, occupandosi, in particolare, di ‘ndrangheta. Secondo quanto è emerso dalle prime indagini, l’episodio sarebbe da collegare ad una vendetta per l’attività professionale svolta dal giornalista. Il professionista si è reso conto dell’accaduto al mattino uscendo da casa.
Piena e convinta solidarietà a Consolato Minniti ed ai colleghi del “Garantista” viene espressa da Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria: “L’ennesima vigliaccata, ai danni di chi svolge semplicemente il proprio mestiere di cronista, non riuscirà ad intimidire ed imbavagliare quanti sono, quotidianamente, impegnati a fare informazione al servizio dei cittadini. Anzi, episodi come questo – sottolinea Parisi – costituiscono un motivo in più per raccontare, senza reticenze e paure, il malaffare che affossa e uccide proprio grazie alla complicità dell’omertoso silenzio.
Fare bene il mestiere di giornalista – afferma il vicesegretario della Fnsi – infastidisce, infatti, soltanto chi pensa di poter dettare legge imponendo, in una città in ginocchio, la vergognosa cultura del silenzio e del terrore. Nessun bavaglio e nessuna intimidazione fermeranno, invece, il lavoro dei giornalisti onesti che, al pari delle forze dell’ordine e dei magistrati, stanno al fianco dei cittadini onesti in una battaglia di civiltà e di riscatto che non ammette silenzi, omissioni e rinunce di sorta, ma soprattutto – conclude Carlo Parisi – che deve bandire dal lessico degli uomini di buona volontà quel termine, orribile, che rappresenta la negazione della speranza, ovvero la rassegnazione”.
“Il danneggiamento dell’autovettura del collega Consolato Minniti evidenzia la rozza protervia di chi ancora punta a mantenere il proprio potere criminale sulla nostra società pensando di non dovere rendere conto a nessuno”. Lo afferma, in una dichiarazione, Filippo Diano, Consigliere dell’Ordine dei giornalisti della Calabria. “L’intimidazione subita da Consolato Minniti, ‘reo’ soltanto di raccontare quotidianamente con onestà ed efficacia le vicende di cronaca giudiziaria – aggiunge – conferma quanto sia necessario ed urgente riportare all’attenzione nazionale la drammatica situazione in cui versa la Calabria. Sono circa quaranta i giornalisti calabresi che hanno subito gravissimi attentati ai loro beni, cinque volte tanto rispetto agli episodi denunciati in Lombardia e Lazio.
Colleghi che spesso prestano la loro opera in condizioni di precarietà a causa della crisi che colpisce l’editoria, ma che non rinunciano a proseguire, e con loro anche le testate per cui lavorano, il loro impegno tenendo alto il valore della dignità umana e professionale, informando correttamente l’opinione pubblica”. “Non si tratta, ovviamente, di questioni di ordine pubblico, anzi, va riconfermata la fiducia negli organi dello Stato, ma di un’autentica emergenza democratica – conclude Diano – che rischia di cronicizzarsi ed i cui bacilli, ormai da tempo, hanno corrotto il tessuto sociale di zone nevralgiche del Paese. Segno tangibile di un potere economico-mafioso capace di replicare, e, purtroppo, con successo, ‘modelli’ di vita civile antidemocratici anche fuori dalla Calabria”.
La redazione di QuiCosenza esprime piena solidarietà nei confronti del collega Consolato Minniti.



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