Area Urbana
La storia di povertà di Concetta: “ho scritto al sindaco ma non mi ha mai convocata” (VIDEO)
Concetta è una donna che ha perso il simbolo dell’unica “ricchezza” della sua vita, le fedi del matrimonio. Ma non ha perso la dignità. Il suo è un disperato grido di aiuto “le istituzioni ci hanno abbandonato, non c’è umanità e non mi sento più italiana”
COSENZA – In una città di feste, lustrini e opere mastodontiche, vive anche Concetta, una donna minuta, con il volto segnato dalla sofferenza e solcato dalle lacrime, Concetta combatte ogni giorno con la quotidianità di dover vivere, anzi sopravvivere, con 279 euro al mese che devono bastare per lei e per il marito, invalido al 100%. Concetta è stata costretta a vendere i mobili, il tavolo della cucina e addirittura le fedi del matrimonio. Il “compro oro” gliele ha pagate 55 euro. Il simbolo della sua unione e dell’amore per il marito è diventato denaro per fare la spesa. “Ho scritto all’allora presidente della Repubblica Sergio Mattarella e più volte al sindaco di Cosenza Occhiuto, che non ha mai voluto incontrarmi e non ha mai risposto alla mia richiesta di aiuto. Per non parlare di servizi sociali… inesistenti mi hanno negato anche un pezzo di pane, non è giusto. Gli unici che ogni tanto ci danno una mano sono la Caritas, ma con tantissime persone indigenti non sempre riescono a darti più di tanto e un gruppo di ragazzi che io chiamo angeli…. i ragazzi di Tutto Cosenza.
Con 279 euro al mese, tra bollette da pagare, le medicine e la spesa per mangiare, Concetta si sente abbandonata: “Vado al supermercato con la calcolatrice e con 60 euro di spesa devo riuscire ad andarci tutto il mese“. Della vita di Concetta, una donna cosentina costretta a vivere in estrema povertà ne ha parlato ieri sera la trasmissione condotta da Maurizio Belpietro, in onda su Rete 4 “Dalla vostra parte“. Una donna provata con un’enorme dignità, che ha raccontato tra le lacrime di essere arrivata persino a vendere la fede nuziale e quella del marito per un tozzo di pane. Ora le fedi non le ha più, ma quelle 55 euro del compro oro per lei erano tante, perché le hanno permesso di fare la spesa. Per pagare le bollette ho dovuto vendere tavolo, comò e piatti. “Come sopravvivo? Chiedendo l’elemosina”. E’ una cosa che non si può descrivere ma l’ho dovuto fare. Tre anni fa il marito ha perso il lavoro per un incidente che l’ha reso invalido: “Siamo abbandonati da tutto e tutti, non c’è umanità e non mi sento più nemmeno italiana. Devo prendere la carta d’identità e strapparla?”.



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