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Licenziamenti al Polo Oncologico Campanella, infermieri e operatori socio sanitari denunciano dirigente

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Licenziamenti al Polo Oncologico Campanella, infermieri e operatori socio sanitari denunciano dirigente

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CATANZARO – I dipendenti sottolineano di essere stati vincitori di un concorso ad evidenza pubblica.

Ottanta lavoratori della Fondazione Campanella, per il tramite del loro difensore Francesco Pitaro, hanno notificato un atto di diffida al presidente della Fondazione Campanella, Paolo Falzea in merito al nuovo procedimento di licenziamento collettivo avviato.  “Nell’atto di diffida – scrive il legale in una nota – gli 80 lavoratori, che sono tutti infermieri e operatori socio sanitari, hanno fatto presente di essere stati assunti dalla Fondazione a seguito di un pubblico concorso bandito dalla Fondazione ai sensi del Dpr 220/2001 e Dpr 487/1994 che disciplina i pubblici concorsi nel servizio sanitario. I lavoratori, inoltre, hanno dedotto che la Fondazione costituisce un ente pubblico e ciò alla luce degli ‘indici rivelatori’ e cioè per il fatto che la Fondazione è costituita da soci che sono enti pubblici (Regione e Università), è finanziata con soldi pubblici, gli amministratori sono nominati da enti pubblici, persegue finalità pubbliche in favore della salute pubblica, è sottoposta alla vigilanza e controllo degli enti pubblici fondatori e gli amministratori soggiacciono alla giurisdizione della Corte dei Conti. Come ‘indice rivelatore’ della natura pubblica dell’ente, risulta l’evidenza che il Consiglio regionale, con ben due leggi, e cioè la 35/2011 e la 50/2011, ha pure formalmente riconosciuto alla Fondazione lo status di ente pubblico.

 

Il fatto che le due leggi siano, dopo un anno, state dichiarate incostituzionali, solo perché all’epoca vi era stata la nomina del Commissario per il Disavanzo, non può travolgere gli effetti che quelle due leggi hanno prodotto e determinato, nel periodo in cui sono state in vigore, anche in capo ai lavoratori che hanno superato un pubblico concorso, e che sono definitivi ed irreversibili. Pertanto, gli ottanta lavoratori, hanno diffidato il presidente Falzea ad archiviare e bloccare l’avviato procedimento di licenziamento collettivo che non può essere mandato avanti in quanto gli stessi lavoratori, alla luce di quanto dedotto, sono pubblici impiegati a cui devono essere applicate le norme che si applicano in caso di esubero dei pubblici impiegati con assorbimento da parte dei soci fondatori e/o da parte di altre pubbliche amministrazioni così come disposto dall’art. 33 del d.lgs. 165/2001. I lavoratori, inoltre, hanno riservato, in caso di illegittima adozione dell’atto di licenziamento – è scritto ancora nell’atto – di ricorrere all’Autorità Giudiziaria, in ogni sede, al fine di tutelare i propri diritti e le proprie ragioni”. L’atto di diffida è stato notificato, per conoscenza, all’Università Magna Graecia e alla Regione nella qualità di soci fondatori.

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