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Scioglimento Cassano? Papasso: “dichiarazione Bindi viola segreto istruttorio, è un paradosso” (AUDIO)
Per la Commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi ci sono tutti gli elementi per sciogliere il Consiglio comunale di Lamezia Terme e di Cassano. Una rivelazione che ha provocato l’ira del sindaco Gianni Papasso.
COSENZA – All’indomani delle dichiarazioni di Rosy Bindi, che all’incontro a Cosenza per la sigla di un protocollo di legalità sugli appalti ha affermato che sul consiglio comunale di Cassano allo Jonio,ci sarebbe una “situazione che presenta elementi che possono portare allo scioglimento”, Gianni Papasso è intervenuto con veemenza ai microfoni di Rlb, sottolineando che, seppur Rosy Bindi non abbia dato per certa questa possibilità, ha commesso comunque una grave violazione perchè lui stesso, più volte avrebbe chiesto di essere sentito in commissione ma non gli è stata data ancora alcuna possibilità di audizione.
L’intervista su Rlb inizia con una vena ironica “Mi verrebbe da dire – esordisce il primo cittadino ai giornalisti Simona Gambaro e Francesco Straticò – che state parlando con il capomafia della Sibaritide, ma sono una persona onesta come lo siete voi, e soprattutto desiderosa di verità e giustizia. Io ho letto le dichiarazioni della Presidente e sono rimasto sgomento, anche se lei ha usato il condizionale. La vicenda di Cassano è conosciuta da tutti. Qui si è insediata una commissione d’accesso agli atti che da 3 mesi è stata prolungata a sei mesi. La stampa dice che la Commissione avrebbe accertato fatti negativi, che il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica avrebbe deciso negativamente per l’amministrazione di Cassano. Io ho approvato un ordine del giorno per essere audito ed essere ascoltato. Ho scritto al ministro Minniti una corposa lettera con relativa documentazione che avevo personalmente consegnato nelle mani del Prefetto di Cosenza e mi risulta che Tomao l’abbia vista.
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Papasso è un fiume in piena: “Ho chiesto dopo il consiglio comunale, di essere audito dalla Commissione antimafia e devo dire che le dichiarazioni di ieri della Bindi vanno anche a violare il segreto istruttorio. Perchè vorrei capire se le notizie che ha attinto siano uscite dalla Commissione. In questo momento sto scrivendo una lettera / relazione al presidente Bindi in cui chiedo di essere ascoltato. Perchè da padre di famiglia e da sindaco, nel tribunale della mia coscienza, sono sempre stato assolto. E da quando sono sindaco ho sempre lottato per la legalità. Ieri mentre veniva firmato il protocollo e mentre lei faceva quelle dichiarazioni, nel mio gabinetto di sindaco l’Agenzia nazionale per i beni confiscati mi consegnava la villa del boss Forastefano che io ho chiesto per realizzare un centro del “Dopo di Noi”. O è un paradosso o è un’ingiustizia”.
“A Cassano la mafia c’è ma io l’ho sempre combattuta”
“Io non nascondo la verità: qui c’è la mafia – dichiara Papasso – ma la maggior parte dei cittadini di Cassano è gente perbene. Ricordo che io ho ricevuto uno sputo in faccia al cimitero di Cassano per far rispettare la legalità del commercio al cimitero, ed è stata profanata la tomba di mio padre e mi hanno bucato le gomme della macchina. E’ un paradosso. Prima di qualsiasi decisione spero ci sia un confronto con gli organi che devono decidere perché ho la certezza matematica che le mie azioni siano sempre state nella direzione dell’assoluta legalità
Le indagini sulle ditte in “odor di ‘ndrangheta”
“Le ditte sono la Garofalo, la quale si è aggiudicata un lavoro – spiega il primo cittadino – con la gestione commissariale e aveva la certificazione antimafia. Quando è stata interdetta è stata allontanata dal Comune. Un’altra ditta, la Borrelli; quando ha lavorato aveva addirittura due certificati antimafia. Mi risulta che sia stata interdetta dal 2016 e comunque dal 2015 non ha più rapporti con il Comune di Cassano. Se il mio Comune dovesse essere sciolto per mafia, con me ci giocheranno a pallone quelli che della mafia che io ho messo all’angolo e cacciato dal Comune di Cassano allo Jonio”.




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