Calabria
Segregata con i due figli in una baracca, l’orco era già stato condannato per lo stesso reato
La storia legata all’orco risalente alla metà degli anni ’90 si riferisce a Maria Rosa di 23 anni che per cinque mesi era stata sequestrata e per due volte è stata costretta ad abortire e a subire violenze inaudite. Il 52enne dunque, aveva già scontato 5 anni di carcere per gli stessi reati: maltrattamenti e violenza sessuale. L’orco era riuscito in quell’occasione a convincere la giovane a trasferirsi da lui, obbligandola a vivere con la moglie, una marocchina di 28 anni Raskaovi Bouchra, e con i loro due figli. Lei però, era riuscita a scappare approfittando un giorno, di una disattenzione dell’uomo. Il 22 marzo del 1995 era uscito di casa e si era dimenticato di chiudere a chiave la porta. Maria Rosa, era riuscita così a fuggire da quell’inferno ed aveva avvisato la polizia.

Dopo cinque anni, nel ’99, l’uomo venne rilasciato qualche mese prima per buona condotta. All’epoca aveva trent’anni. Un giovane diplomato, con il titolo magistrale, che aveva frequentato per qualche anno l’Università, la facoltà di Legge e che arrivava da una famiglia benestante. Addirittura la stessa moglie all’epoca dei fatti (poi deceduta), avrebbe difeso il mostro definendolo un brav’uomo e additando la responsabilità alla giovane: “era lei che lo istigava”.
Una storia sconvolgente quella della prima vittima di Giordano così come per la 29enne romena. I medici di Chirurgia dell’ospedale di Lamezia, certificarono all’epoca sevizie, lacerazioni, contusioni. E poi le torture con un bisturi, tra l’altro usato per il secondo aborto, una mazzetta di legno con cui l’uomo avrebbe sodomizzato la ragazza, altri arnesi usati per pratiche sessuali. Come è stato possibile che di quel mostro, già noto per quella vicenda allucinante, nessuno sapesse nulla? Possibile che nessuno si sia accorto di quanto accadeva in quella baracca?



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