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L’imprenditoria vibonese e i rapporti con i clan a cui fornisce i prestanome rivelati da un pentito
VIBO VALENTIA – Gli inquirenti, sulla scorta delle rivelazioni del pentito, puntano i riflettori anche sui lavori che sarebbero stati svolti, negli anni, nel porto di Vibo Marina.
Continuano a fornire spunti investigativi le dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Raffaele Moscato. La Dda di Catanzaro, secondo quanto apprende l’Agi, ha aperto un nuovo filone di indagine, questa volta relativo alle collusioni del mondo imprenditoriale vibonese con la ‘ndrangheta. Le dichiarazioni del pentito su fatti di sangue avventi nell’ambito della faida fra i Piscopisani ed i Patania di Stefanaconi, hanno portato nei giorni scorsi ad alcuni arresti per l’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania. Secondo quanto si apprende, il nuovo collaboratore di giustizia sta offrendo agli inquirenti elementi sugli imprenditori di riferimento dei clan e sui loro prestanome in un’ampia fascia territoriale che ricomprende le localita’ di Piscopio, Vibo Marina, Bivona, Porto Salvo, Briatico, il comune di Cessaniti e tutte le sue frazioni. Il 22 Aprile prossimo il pentito Raffaele Moscato, sicario del clan dei Piscopisani, farà il suo esordio in un’aula di giustizia (collegato in videoconferenza con il Tribunale di Vibo) nella nuova veste di collaboratore nel processo “Libra” contro il clan Tripodi.



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