Calabria
Gli interessi di ‘ndrangheta e mafia per la massoneria: la relazione dell’Antimafia
“C’erano persone importanti che determinavano gestione di potere come pubblici funzionari, avvocati, notai, magistrati (..) la massoneria aveva (..) importanza nella città di Palermo in termini di potere economico, politico, decisionale, quindi aveva senso che io stessi anche all’interno di questa organizzazione”. E’ quanto dichiara il collaboratore di giustizia, Francesco Campanella, originario di Villabate, in provincia di Palermo, e riportato nella relazione conclusiva su “mafia e massoneria” presentata oggi a Roma dalla presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. Campanella “sin da giovane si era dedicato alla politica, alla massoneria – si legge nella relazione -, aderendo alla loggia palermitana del GOI “Triquetra”, ma anche alla mafia, ponendosi al servizio del noto capomafia Nicola Mandala il quale, per un certo periodo, curò la latitanza di Bernardo Provenzano. La contemporanea adesione, quasi contestuale temporalmente (fine anni ’90), alle due diverse associazioni, non era osteggiata nè dall’una nè dell’altra parte. Mandala, infatti – si legge nella relazione dell’Antimafia -, aveva ritenuto che potesse essere “una cosa interessante e che … sarebbe potuta tornare utile in qualche maniera”. Utilità, in effetti, giunte all’occorrenza. Attraverso i fratelli a lui più vicini, infatti, aveva acquisto informazioni utili dai Monopoli di Stato per la gestione delle sale Bingo (facente capo all’associazione mafiosa) nel momento più delicato in cui era intervenuto l’arresto di Mandala, e si temeva che tali esercizi potessero essere sequestrati”. Le sue dichiarazioni confermano – conclude l’Antimafia -, innanzitutto che l’appartenenza alla massoneria crea un vincolo esclusivo e permanente, che, come avviene in Cosa nostra, si dissolve solo con la morte”.
“Esisteva un terzo livello di soggetti in relazione direttamente con Bernardo Provenzano, all’epoca, che consentiva alla mafia di avere benefici a livello di informazione da forze dell’ordine, magistrati, servizi segreti, ecc. (..) Informazioni di prim’ordine. (..) a un terzo livello dove c’era di mezzo la massoneria”. E’ quanto dichiara il collaboratore di Giustizia, Francesco Campanella, originario di Villabate, in provincia di Palermo, e riportato nella relazione conclusiva su “mafia e massoneria” presentata oggi a Roma dalla presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. Francesco Campanella, pur dichiarando che non ebbe “il tempo di capire come funzionavano, per dirla con tutta franchezza”, ha riferito di uno specifico episodio di “fughe di notizie” che potette constatare personalmente: “in quel momento specifico in cui Mandala era nelle grazie di Provenzano e gestiva la latitanza, (..) Provenzano comunica a Mandala, esattamente la settimana prima che sarà arrestato, che si deve fare arrestare, che cambierà covo, quindi di non parlare, di mettere tutto a posto. Mandala lo comunica a me: “mi arresteranno, fai riferimento a mio padre Tutta questa serie di informazioni arrivavano”. Un gioco a fare il massone (così Campanella ha definito la sua partecipazione alla “Triquetra”) ma che, tuttavia, corrispondeva all’interesse dello stesso collaboratore di giustizia, della sua famiglia mafiosa e della massoneria. Va ricordato che è stato sentito dalla Commissione Antimafia anche Cosimo Virgiglio, collaboratore calabrese, già più volte ascoltato dai magistrati di Reggio Calabria ai quali aveva reso un ampio resoconto sui meccanismi propriamente massonici. “Davanti alla Commissione ha sostanzialmente confermato le sue ampie dichiarazioni, peraltro riportate in diversi giudiziarie. Tra queste si ricorda, come nota di colore, che dopo il suo arresto, l’obbedienza lo fece raggiungere in carcere da un avvocato incaricato di dirgli di tacere il nome dei fratelli. Un segreto dunque ancor più valido anche per chi sta dietro le sbarre di un carcere. Anche lui confermava, come Campanella, che il vincolo massonico e perpetuo: si estingue solo con la morte”, si legge nella relazione.



Social