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Pregiudicati vagavano per la provincia di Cosenza fingendosi ferrovieri

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Pregiudicati vagavano per la provincia di Cosenza fingendosi ferrovieri

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Spacciandosi per addetti ai lavori i quattro si sarebbero appropriati di quintali di materiale ferroso di proprietà delle Ferrovie dello Stato

 

CASSANO ALL’IONIO (CS) – I carabinieri di Cassano allo Jonio hanno tratto in arresto quattro pregiudicati accusati in concorso di furto aggravato. Ieri pomeriggio i militari insospettiti dagli strani movimenti notati all’interno della stazione ferroviaria di Sibari dopo essere entrati nella ‘Mediterranea’, area recintata nei pressi dello scalo ferroviario, hanno individuato quattro persone e un furgone. I soggetti all’arrivo dei carabinieri erano intenti a raccogliere bulloni ed altro materiale ferroso accatastato nel cantiere allestito per i lavori di ammodernamento della stazione.
 

I quattro sono stati sorpresi mentre grazie all’utilizzo di una gru meccanica istallata sul furgone prelevavano il “prezioso” materiale e lo caricavano nel cassone. Fermati ed identificati si sono giustificati con i Carabinieri affermando di essere lavoratori autorizzati e incaricati di svolgere l’attività di ‘raccolta bulloni’ dal responsabile dello scalo ferroviario di Sibari. Dopo gli accertamenti compiuti dai militari si è scoperto che si trattava di affermazioni palesemente false in quanto i quattro in realtà non erano lavoratori della Rete Ferroviaria Italiana.

 

Anzi si trattava di persone che stavano in quel momento trafugando bulloni e altro materiale ferroso utilizzato per le rotaie, al fine di rivenderlo nel mercato nero e nel frattempo ne avevano già caricato sul cassone oltre 10 quintali. Gli arrestati, già noti alle forze dell’ordine, con diversi precedenti di polizia, anche specifici, sono B.F. di 26 anni, B.V. di 53 anni, B.C. di 45 anni e D.R.L. di 36 anni. Tutti e quattro sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, e dovranno comparire davanti l’autorità giudiziaria di Castrovillari per rispondere di furto aggravato in concorso. Il materiale rinvenuto è stato invece restituito, dopo le formalità di rito, al personale della Rete Ferroviaria Italiana.

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