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Cosenza contesta l’arrivo di Erdogan, presidio davanti la sede Rai (FOTO)

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Cosenza contesta l’arrivo di Erdogan, presidio davanti la sede Rai (FOTO)

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COSENZA ERDOGAN 1

Business tra armi e gasdotti dimenticando i bombardamenti contro civili. I manifestanti: “L’attacco del Rojava è un attacco contro l’umanità”

 

COSENZA – Corteo di protesta e presidio contro la visita del presidente turco Erdogan in Italia. Questa mattina un nutrito gruppo di attivisti della società civile di Cosenza intorno alle 11.00 si è mosso in corteo dalla Città dei Ragazzi alla sede Rai di via Marconi per ricordare le violenze perpetrate dal governo turco ai danni del popolo curdo. La manifestazione è avvenuta in contemporanea con l’incontro tra Erdogan e Papa Francesco. “E’ una vergogna – tuona un attivista al megafono – che l’Italia e l’Europa continuino a fare accordi commerciali e militari con chi si rende responsabile di violenze atroci. La Turchia bombarda i civili in Rojava, gli ospedali, i campi profughi, finanche un sito archeologico millenario dell’età mesopotamica è stato raso al suolo. Non possiamo accettare che l’Italia possa continuare a fare business con la Turchia vendendo armi e assecondando gli accordi sui gasdotti che dall’Azerbaigian dovrebbero arrivare nel Salento.

 

Papa Francesco ogni giorno spende parole sulla pace, ma poi dimentica di leggere la biografia del suo ‘ospite’. Erdogan non è il benvenuto. Sosteniamo la rivoluzione del Rojava e la resistenza di Afrin”. Dal 20 gennaio infatti l’esercito di Erdogan ha lanciato una nuova operazione militare contro la zona di Afrin, enclave curda appartenente all’esperienza rivoluzionaria del confederalismo democratico nella Siria del Nord, fondata su democrazia diretta, liberazione delle donne, convivenza tra i popoli, ecologia, autogoverno e autogestione dei territori. Erdogan incontrerà nel pomeriggio il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Gentiloni. Appuntamenti simbolo delle relazioni commerciali e militari che legano l’Italia alla Turchia. L’aggressione turca dei giorni scorsi contro Afrin, condotta con mezzi e armamenti di provenienza europea e italiana, ha colpito indiscriminatamente sia i combattenti protagonisti della guerra contro l’ISIS sia decine di civili (curdi, arabi, yezidi, cristiani), tra cui intere famiglie siriane in fuga dalla guerra.

 

Nel silenzio internazionale, Erdogan ha fatto bombardare ospedali, campi profughi, abitazioni e siti archeologici, con l’obiettivo di annientare la libertà di autodeterminazione dei popoli, sprigionata dalla rivoluzione curda. Un’aggressione inaccettabile cui eco rimbomba anche tra le strade della città di Cosenza. Diverse le iniziative di sensibilizzazione in programma prima della manifestazione del 17 febbraio a Roma a partire dalla due giorni di riflessione sul movimento rivoluzionario delle donne in kurdistan: 12 febbraio 18:30 SpArrow ex succursale liceo Pitagora Commenda di Rende e 13 febbraio Azadì cubo 7 ponte scoperto Unical con alle 22:00 il concerto Musica per Afrin, nell’aula F4 al cubo 18C piano terra dell’Unical . 

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