Cosenza
Assenteismo: condanne, assoluzioni e ‘licenziamenti’ nella sanità cosentina (I NOMI)
Nell’inchiesta denominata Camice bianco medici, infermieri, dirigenti e dipendenti dell’Asp di Cosenza
COSENZA – Timbra il cartellino e scappa. Questo il metodo di lavoro di alcuni dipendenti dell’Asp di Cosenza condannati oggi a seguito della pronuncia del giudice Marco Bilotta. Il Tribunale di Cosenza ha emesso, nelle scorse ore, la sentenza del processo Camice Bianco iniziato nel maggio del 2016. Alla sbarra 27 professionisti della sanità cosentina tra medici, infermieri, dirigenti e impiegati. Gli imputatati, in servizio presso gli ospedali della provincia o nelle varie sedi dell’Asp di Cosenza, durante l’orario di lavoro con ”sistematicità ed abitualità”, secondo l’accusa, si sarebbero allontanati senza alcun tipo di comunicazione dopo aver ‘strisciato’ il badge. Certificando di prestare, falsamente, anche ore di straordinario inesistenti avrebbero, in concorso, a vario titolo truffato la sanità cosentina timbrando il cartellino marcatempo e fingendo di espletare le proprie mansioni. Così operando avrebbero per diverso tempo percepito regolarmente la retribuizione pur non essendo, di fatto, sul posto di lavoro. Il tutto attraverso la falsificazione degli orari di entrata e di uscita. Inizialmente le indagini avevano riguardato almeno 32 dipendenti dell’Asp di Cosenza tra cui Luigi Miceli ed Emilia Lopez per cui fu disposto il non luogo a procedere, Isabella Ippolito e Rosa Cianflone, nonché Luca Patì già condannato in abbreviato a 6 mesi di reclusione. Cinque assoluzioni e ventidue condanne sono state comminate con la sentenza odierne che ordina l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’estinzione del rapporto lavorativo per tutti i condannati, tranne che per Annarita Salvo e Osvaldo Spizzirri.
ASSOLTI
Alberto Bevilacqua perchè il fatto non sussiste
Luigi Carelli perchè il fatto non costituisce reato
Bice Casazzone perchè il fatto non costituisce reato
Maria Naccarat0 perchè il fatto non costituisce reato
Elvira Vigna perchè il fatto non sussiste
CONDANNATI
– Mario Avellino, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Angela Campolongo, 1 anno e 2 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Carla Caputo, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Katja De Rose, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Asclepiade Felicioli, 9 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Anna Maria Conforti, 1 anno di reclusione, 500 euro di multa;
– Giulia Manna, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Pasquale Morrone, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Claudio Naccarato, 9 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Romeo Perri, 1 anno di reclusione, 500 euro di multa;
– Luca Patì, già condannato a 6 mesi di reclusione, 300 euro di multa;
– Pia Pignataro, 1 anno di reclusione, 500 euro di multa;
– Eugenio Presta, 9 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Annarita Salvo, 1 anno e 2 mesi di reclusione, 400 euro di multa.
– Marina Sammarra, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Ippolito Spagnuolo, 1 anno di reclusione, 500 euro di multa;
– Vincenzo Reda, 9 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Gisella Rizzuti, 1 anno e 4 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Pieraldo Russo, 8 mesi di reclusione, 300 euro di multa;
– Orlando Spizzirri, 1 anno di reclusione, 350 euro di multa;
– Giovanna Trimarchi, 1 anno e 6 mesi di reclusione, 600 euro di multa;
– Anna Turano, 1 anno e 2 mesi di reclusione, 500 euro di multa;
– Francesca Zinno, 1 anno e 2 mesi di reclusione, 500 euro di multa.



Social