Cosenza
Cosenza – Rende città unica, la telenovela senza fine
Cosenza e Rende si dicono pronte. Dopo Pasqua le amministrazioni sono pronte a confrontarsi, ma è solo l’inizio di una lunga storia
RENDE – Tutti d’accordo, dunque, ognuno vuole fare la sua parte, ama di fatto nulla si muove. Adesso giungono buone notizie: i due presidenti dei rispettivi consigli comunali di cosenza e Rende, Caputo e Rausa, dopo Pasqua inizieranno a parlare. E’ pur vero che esistono problemi burocratici e non solo da vagliare, risolvere, e poi c’è da programmare e pianificare perchè il tutto sarà in direzione di un referendum. Nel frattempo Manna vuole iniziare “nuove fusioni” tra comandi municipali, cooperative e uffici dell’urbanistica. Ma qualcuno annuncia battaglia: per il Gruppo Rende Centro Destra la decisione spetta solo ai cittadini
A Rende la porta è aperta, deciso l’incotro tra Caputo e Rausa
Città Unica Cosenza- Rende, il presidente del consiglio Comunale di Rende Mario Rausa aggiunge una dichiarazione a quella letta nei giorni scorsi dal presidente del consiglio comunale di Cosenza Pierluigi Caputo. E lo stesso Rausa specifica che“ nella seduta del 19 aprile 2017 il consiglio comunale di Rende “l’unico organo deputato a decidere sulla materia” ha ampiamente discusso sull’iniziativa per la fusione dei comuni tra Cosenza e Rende. Dopo la discussione seguirono incontri operativi tra i tecnici dei due comuni nel corso della quale è stata affrontata ,con particolare attenzione, la situazione di riequilibrio finanziario nella quale versano i due comuni. E su questo aspetto era stato concordato di interpellare il ministero dell’interno per capire come muoversi sulla problematica (atteso che la normativa non reca alcun riferimento alle fusioni di comuni in riequilibrio o in dissesto finanziario). Bisognava quindi avviare lo studio di fattibilità per giungere a formulare una proposta da portare nei rispettivi consigli comunali e successivamente per la proposizione alla regione di indizione del referendum per la fusione delle due città”.
Rausa continua “Rende è pronta ad avviare lo studio di fattibilità e nello stesso tempo siamo pronti a organizzare un consiglio comunale unico”. Il presidente del consiglio comunale di Rende termina la sua nota ricordando che “ ho avuto contatti telefonici con il presidente Caputo e dopo Pasqua ci incontreremo per avviare una proficua discussione e cominciare a parlare di servizi in comune tra le due città”. Anche il sindaco di Rende Marcello Manna interviene sull’argomento sottolineando che “si deve pensare fin da subito ad avviare i servizi in comune tra le due città. Penso ad un raccordo tra i due corpi dei vigili urbani che dovranno interagire su tutte le problematiche delle due città. Anche l’intervento sull’arredo urbano potrà essere previsto con il personale della Rende Servizi e delle cooperative sociali in capo al comune di Cosenza. E’ da prevedere altresì una collaborazione concreta dei due uffici di urbanistica delle città in ordine alla predisposizione e al raccordo dei Psc. Attraverso questi iniziali doverosi passaggi dovranno concretizzarsi le azioni amministrative successive. E’ importante registrare che sui trasporti la metropolitana leggera già riguarda le due città. L’intervento finanziario sui centri storici dal governo potrà essere l’occasione per una gestione che riguardi anche l’area urbana, l’università della Calabria e la stessa zona industriale e commerciale che è la più grande della nostra regione. Con questa visione si potranno consumare i passaggi politici amministrativi per affrontare il tema della città unica”.
Caputo aveva dichiarato la volontà alla fusione da parte di Cosenza
«Ringrazio il Presidente dell’Associazione politico-culturale “Io partecipiamo”, Piero Minutolo, per l’autorevole sollecitazione sulla questione della città unica o, per meglio dire, della fusione tra i Comuni dell’area urbana, finalizzata a completare le procedure per pervenire al nuovo soggetto unico. Una questione rispetto alla quale, però, non si può prescindere dal fare alcune precisazioni, senza le quali si rischia di avere una visione distorta o semplicistica del problema, con la conseguenza di far apparire Cosenza contraria all’obiettivo finale».
Lo afferma il Presidente del Consiglio comunale, Pierluigi Caputo, rispondendo alla lettera aperta ricevuta da Piero Minutolo e pubblicata nei giorni scorsi dalla stampa.
«La città unica resta – sottolinea Caputo – uno degli obiettivi dell’Amministrazione Occhiuto. Sull’istituzione di un nuovo Comune, attraverso la fusione dei Comuni di Cosenza e Rende, si è già pronunciata la Giunta comunale che, in data 8 maggio 2017, ha adottato un’apposita delibera con la quale, ritenuto non più procrastinabile l’effettivo processo di unificazione territoriale tra le città di Cosenza e Rende, in ragione del significativo miglioramento dei livelli di efficienza e di efficacia della complessiva azione amministrativa, così come della riduzione della spesa pubblica e della possibilità di attrarre investimenti pubblici, ha proposto al Consiglio comunale di avviare il procedimento per la fusione dei due comuni. Un iter che prevede il referendum consultivo popolare obbligatorio indetto dalla Regione Calabria e, in caso di esito favorevole di quest’ultimo, l’adozione della legge regionale che sancirà l’unificazione delle relative circoscrizioni territoriali comunali. Se fino a questo momento – prosegue il Presidente del Consiglio comunale Caputo – non abbiamo ancora convocato il Consiglio comunale è solo perché attendiamo che il Comune di Rende e auspicabilmente anche gli altri comuni dell’area urbana si determinino per dar corso compiutamente alle procedure previste dalla legge. Congetturare diversamente – conclude Caputo – significa non aver compreso fino in fondo l’obiettivo finale dell’Amministrazione comunale che è quello di non recitare un ruolo in soliloquio, ma, al contrario, quello di giungere all’unificazione tra i Comuni in maniera condivisa».
Ma c’è chi annuncia battaglia, la decisione spetta al popolo rendese
Il Gruppo Rende Centro Destra ha le idee molto chiare: «A Rende e per Rende decidono i rendesi. Pertanto diciamo sì all’area urbana mentre sulla città unica la decisione spetta solo ai rendesi. Contestiamo nella forma e nella sostanza le dichiarazioni d’intenti avanzate da Manna e Rausa i quali dalle fredde stanze del palazzo vorrebbero imporre ai cittadini di Rende la fusione con Cosenza. E’ bene ricordare ai distratti amministratori che decisioni cosi importanti e delicate che coinvolgono altri territori e cosi tanti cittadini non possono essere prese da pochi né tantomeno calate dall’alto. Pertanto questa maggioranza farebbe bene a ritornare sui propri passi anche perché questo punto in particolare non era neanche presente nel programma elettorale di Manna che i cittadini hanno premiato, a suo tempo, con il voto. Per tale motivo questa decisione non spetta a questa fantomatica maggioranza.
Se si tratta di lavorare insieme con altre amministrazioni confinanti per migliorare i servizi nell’interesse della cittadinanza (si veda ad esempio il progetto della metropolitana leggera al quale Manna all’inizio era fortemente contrario salvo poi, come al solito, cambiare opinione ndr) noi non abbiamo obiezioni politiche e istituzionali da avanzare. Se Manna, pensa di cancellare dalla sera alla mattina la storia e le tradizioni del nostro territorio e della nostra gente si sbaglia di grosso. Non glielo permetteremo perché ne va della nostra dignità politica e dell’onore di tutti i cittadini di Rende.
Non è necessario annullare i municipi per rendere efficiente la macchina amministrativa. Ai cittadini interessa l’efficienza e la funzionalità dei servizi. E la gestione degli stessi può avvenire in maniera integrata e condivisa tra due o più comuni contermini nel rispetto dell’autonomia e della storia di ciascuno. Si mettano in testa il sindaco Manna e il consigliere Rausa che a Rende e per Rende decidono i rendesi. E che non prendiamo lezioni politiche da chi non è neanche in grado di mettere in piedi un Bilancio comunale. Riteniamo, infine, che sia del tutto paradossale che a promuovere la fusione del comune di Rende siano amministratori che di Rende ignorano tradizioni essendo nati in un’altra cittadina o, ancora peggio, residenti a Cosenza. Sarebbe pertanto interessante conoscere anche il punto di vista sulla questione degli assessori e dei consiglieri rendesi di maggioranza. A nostro giudizio l’eventuale decisione di avviare l’iter amministrativo di una questione cosi delicata e storica qual è la fusione dei comuni potrà essere assunta soltanto da un’amministrazione comunale che abbia ricevuto esplicito mandato dai cittadini per operare in tal senso».



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