Cosenza
Caso Ruffolo, prosegue il pignoramento all’Annunziata
Processo Sangue infetto, nonostante la condanna a risarcire la famiglia Ruffolo, ancora soldi non se ne vedono: pignorata la direzione generale
COSENZA – Sono riprese ieri mattina le operazioni di pignoramento ad opera dell’Ufficiale giudiziario presso il Tribunale di Cosenza su impulso dei difensori della famiglia Ruffolo Avv. Massimiliano Coppa, Paolo Coppa Luigi Forciniti, Marianna De Lia e Giuseppe Maiuri. Questa volta, però, il pignoramento è stato effettuato presso gli uffici della Direzione Generale, Amministrativa e Sanitaria dell’A.O. di Cosenza dove sono stati sottoposti alla procedura espropriativa scrivanie, computer, fotocopiatrici, stampanti, poltrone, sedie, tavoli direzionali, quadri, per un importo a cinque zeri, proseguendo le operazioni di pignoramento già iniziate tre mesi addietro.

Il collegio difensivo della famiglia Ruffolo
In verità , il procedimento esecutivo portato avanti dai difensori della famiglia Ruffolo prende le mosse dalla sentenza emessa dal Tribunale Penale di Cosenza che, all’esito del processo denominato “Sangue Infettoâ€, condannò l’allora direttore del reparto di Immunoematologia, Dott. Marcello Bossio, ed il Direttore Sanitario dell’epoca, Dott. Osvaldo Perfetti, unitamente, in qualità di Responsabile Civile, solo all’Azienda Ospedaliera di Cosenza (escludendo l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza), che fu condannata a pagare una provvisionale in favore dei prossimi congiunti del Sig. Cesare Ruffolo di circa € 200.000,00.
Dal 01.02.2018 giorno di emissione della sentenza, nonostante le richieste di pagamento avanzate dai familiari di Cesare Ruffolo all’AO di Cosenza, nessun riscontro è stato mai fornito circa il pagamento del dovuto. Anzi, l’azione esecutiva iniziata già in data 15.03.2018 con il pignoramento presso il CUP dell’ufficio ticket dove erano stati prelevati circa € 40.000,00 dalle casse dell’ospedale per poter consentire al giudice dell’esecuzione di assegnare le somme alla famiglia Ruffolo, veniva in un primo momento sospesa in seguito alla promesse del D.G. Dott. Achille Gentile che aveva assicurato i legali della famiglia che sicuramente sarebbe stato trovato un accordo per dirimere la questione.

L’avvocato Massimiliano Coppa
Dopo oltre due mesi di attesa e di assordante silenzio, i legali sono stati costretti a riprendere l’azione esecutiva che è partita dall’ufficio del Direttore Generale dove sono stati pignorati la scrivania, il computer, le sedie, la poltrona e poi ha interessato tutti e tre i piani della Direzione Generale dell’A.O. di CS, operando un accurato inventario di tutte le stanze anche della Direzione Amministrativa e della Direzione Sanitaria, per poi passare a tutti gli uffici, attività questa che potrà concludersi con la vendita di tutti i beni pignorati quale fase conclusiva del procedimento di esecuzione volto a tutelare secondo legge i diritti della famiglia Ruffolo.
Neanche dopo la sentenza di condanna questa famiglia potrà avere quanto statuito da un Tribunale della Repubblica ? E cosa bisognerà fare per avere l’integrale risarcimento del danno? Bisognerà andare all’azienda ospedaliera di Cosenza, qualcuno preposto alla verifica contabile dei fondi pubblici per accertare a cosa sono serviti i quasi tre milioni di euro spesi per pagare una polizza di assicurazione sulla responsabilità civile che non opera, almeno nel caso in questione
LEGGI ANCHE



Social