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“Happy Dog”, le mani della ‘ndrangheta sui canili: 11 ordinanze cautelari (VIDEO)

Calabria

“Happy Dog”, le mani della ‘ndrangheta sui canili: 11 ordinanze cautelari (VIDEO)

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Canile 3

 

Le 11 persone coinvolte e ritenute responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, turbata libertà degli incanti, illecita concorrenza con minaccia e violenza aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata:

Misura della custodia cautelare in carcere

– FAVA Francesco nato a Taurianova il 05.04.1958, ivi residente;
– FAVA Antonio, detto Enzo, nato a Taurianova il 03.06.1962, ivi residente;
– MARANDO Domeniconato a Locri il 15.12.1981, residente a Gudo Visconti (MI);
(Misura cautelare degli arresti domiciliari)
– BARTOLO Luigi, nato a Cirò Marina (KR) il 12.04.1962, residente a Melissa (KR);
– AMMENDOLA Antonino, nato a Taurianova il 27.04.1952, ivi residente;
– BRIZZI Vincenzo nato a Bianco (RC) il 16.02.1956, residente a Locri (RC);
– CATANIA Maria Antonia, nata a Treviso il 30.03.1954, residente a Gioia Tauro (RC) – obbligo di dimora e di presentazione alla p.g.;
– COGLIANDRO Loredana nata a Cinquefrondi (RC) il 26.03.1987, residente a Taurianova(RC);
– PERRI Eduardo nato a Falerna (CZ) l’11.07.1955, residente a Lamezia Terme (CZ);
– FAIELLO Edoardo nato a Locri il 05.07.1975, ivi residente; (Obbligo di dimora)
– FERRARO Antonio nato ad Acquaro (VV) il 04.06.1964, residente a Taurianova; (RC).

Parte offesa dei delitti in contestazione è un imprenditore del settore canino della Locride e due sono le vicende criminose oggetto delle articolate indagini. La prima trae origine da una denuncia sporta nel 2014 dall’imprenditore in merito ai tentativi estorsivi aggravati dal metodo mafioso, perpetrati ai suoi danni da Luigi Bartolo, gestore di un canile di Rocca di Neto (Mister Dog srl), con il contributo di Eduardo Perri e Edoardo Faiello (che in quegli stessi giorni avevano fatto pervenire alla parte offesa un messaggio estorsivo di identico contenuto) per costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, a seguito di un appalto pubblico che l’imprenditore vittima di estorsione si era aggiudicato.

Il tutto per agevolare invece, i fratelli imprenditori taurianovesi Antonio e Francesco Fava, la cui società Happy Dog srl era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, poiché i titolari erano ritenuti contigui – per vincoli familiari e frequentazioni –  al clan egemone nel comune di Taurianova.

Un episodio che va ad aggiungersi ad una serie di condotte anticoncorrenziali finalizzate ad ostacolare e screditare l’operato dell’imprenditore anche attraverso campagne mediatiche e denigratorie con il coinvolgimento di trasmissioni televisive locali e nazionali, poste in essere con il concorso di funzionari pubblici infedeli (Antonino Ammendola e  Vincenzo Brizzi) ed esponenti di associazioni animaliste (Maria Antonia Catania), nell’interesse dei fratelli Fava, i quali, unitamente ad Antonio Ferraro, direttore sanitario della Happy Dog e a Loredana Cogliandro che è la nuora di Antonio Fava, sono a vario titolo coinvolti anche nella commissione dei delitti di intestazione fittizia e truffa aggravata, per cui è stato disposto il sequestro preventivo nei confronti delle società Happy Dog, Rifugio Canino il Parco a loro facenti capo, unitamente a Mister Dog riconducibile all’indagato Luigi Bartolo.

La seconda vicenda criminosa scaturisce da un’ulteriore denuncia sporta l’8 gennaio 2016, presso il Commissariato di Bovalino, dallo stesso imprenditore della Locride in ordine alla pianificazione, ai suoi danni, di un’estorsione da parte di alcuni esponenti, anche di vertice, della ‘ndrangheta della Locride. L’indagine ha riscontato tre condotte poste in essere con metodo mafioso ed afferenti alla perpetrazione di un’unica tentata estorsione, ad esecuzione frazionata, ordita ai danni della vittima, dal mese gennaio al mese di agosto 2016, ad opera di Domenico Marando.

Riguardo a questa vicenda, il G.I.P. ha disposto la misura cautelare in carcere solo nei confronti di Marando che è indagato, in concorso con altri soggetti, non colpiti da provvedimento coercitivo, per 3 episodi di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, finalizzati ad ottenere somme di denaro nonché alla cessione gratuita di un terrenoLe indagini venivano svolte con la collaborazione della vittima e con il supporto di numerose operazioni di intercettazione telefoniche ed ambientali.

Le imprese sequestrate

Su richiesta della D.D.A., il G.I.P. ha disposto anche il sequestro preventivo delle seguenti imprese e del relativo patrimonio aziendale:

 impresa “Happy Dog s.rl.” con sede a Taurianova (RC);
 impresa “Rifugio Canino il Parco s.r.l.” con sede a Taurianova (già con sede a Torino);
 impresa “Mister Dog s.r.l.” con sede a Rocca di Neto (KR).

È emerso, infatti, come i fratelli Fava, avvalendosi della società sopra indicate, abbiano posto in essere gravi condotte perturbative della libera concorrenza sul mercato di riferimento, finalizzate ad imporre, attraverso il ricorso a metodologie violente e di stampo mafioso, un regime di monopolio illegale.

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