Calabria
Riace, Lucano: “Sono contento, era tutto una forzatura”
Per Mimmo Lucano “era tutto prestabilito per azzerare il nostro modello”. Adesso Pedica chiede il nobel per la pace
CATANZARO – “Sono contento, ero fiducioso perché ho capito che stavano facendo una forzatura, anche dal punto di vista amministrativo. Era tutto prestabilito perché bisognava raggiungere l’obiettivo di azzerare Riace e allora è stato come un tiro incrociato da diversi punti di vista. E’ una notizia positiva ma comunque hanno distrutto Riace”. Così Domenico “Mimmo” Lucano, sindaco di Riace, ha commentato all’ANSA la decisione del Tar della Calabria che ha annullato l’esclusione del paese dal progetto Sprar.
“Sono contento, ero fiducioso perché ho capito che stavano facendo una forzatura, anche dal punto di vista amministrativo. Era tutto prestabilito perché bisognava raggiungere l’obiettivo di azzerare Riace e allora è stato come un tiro incrociato da diversi punti di vista. E’ una notizia positiva ma comunque hanno distrutto Riace”. Così Domenico “Mimmo” Lucano, sindaco di Riace, ha commentato all’ANSA la decisione del Tar della Calabria che ha annullato l’esclusione del paese dal progetto Sprar.
Pedica (Pd), ora Nobel per la pace
“Il Tar di Reggio Calabria ammette Riace nel sistema Sprar. Ora, dopo l’interruzione, l’obiettivo è quello di rilanciare un modello di accoglienza che ha fatto scuola in Italia e nel mondo e che merita il Nobel per la pace”. È quanto afferma Stefano Pedica del Pd.
Satta (Upc-Anci), Tar rende giustizia
“Il TAR rende giustizia a un paese, Riace, che ha fatto dell’accoglienza un punto fermo. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria di Lucano, seppur la Lega lo abbia già condannato, ma è certo che il modello dell’accoglienza diffusa è l’unico che può funzionare”. Lo afferma il segretario del movimento Unione Popolare Cristiana (Upc) Antonio Satta, componente del direttivo dell’Anci. “Escludere un’intera comunità vuol dire negare quel principio di solidarietà che c’è in tanti comuni italiani”, conclude Satta.
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